DeCIMAQUARTA. 113 nrefi da eflo , come fé parlafi’ero di Servi. Sulle prime viene egli abballando la nobil proiezione de’Medici alla vii condizione de'Servi. E con quale autorità? Colle parole di Paolo Orofio, che nel Lib. VII. Cap. 3. così (cri ve: Adeo dira Romanos fames fequuta efl, ut Lcefar Lanifìarum familias , omnesque Peregrinos , Servórum quoque maximas copias, exceptis Meòicis , & Prccceptoribus , trudi Urbe prceceperit. Ma que-fta eccezione fi dee riferire all' omnes Peregrinos, a tutti i forellieri, e non già a i Servi, de’quali tuttavia dovette reftare gran copia nelle Ca-fe de’Nobili. Aggiugne il Pignoria la feguente Ifcnzione: CHRESTAE CONSERVA E ET CONIVGI CELADVS ANTINOVS DRVSI MEDICVS CH1RVRG. Non Antinous, ma bensì Antonia cioè della Moglie del Principe Drufo, s’ha ivi da icrivere. Ora quello Celado fu Liberto, e non Servo della Caia Augulla, come apparifce da Giufeppe Ebreo Lib. 13. Cap. 14. e da un’ Ifcrizione rapportata dal BoiiTardo, e dal Grutero pag. MXXX-rv. 1. che fu porta OCTAVIAE P. F. CATVLLIAE CELADI DIVI AVGVSTI L. VXORI Riferifce il medeiimo Pignoria un’ altra Ifcrizione di TI. LYRIVS ( prò» babilmente il Marmo avrà TI. IVLIVS ) TI. AVG. L. SER. CELA-DIANVS. Coftui era (lato prima Servo di Cela~òo, e gli fu data la libertà da Tiberio Augufto. Ancor quello fa conofcere Celado Liberto, perchè i Servi non poteano aver de i Servi. Nè dia faftidio, che Cela- lo, e Chrefìa fua Moglie portano un folo nome, come ufavano i Servi* perchè troppi efempli fi truovano di Liberti, che ne’tempi de’primi Ce-fari lì fervivano del folo lor nome Servile, con cui comunemente erano chiamati nelle pubbliche Ifcrizioni, come colla dalla Clafle XII. e XXL della mia Raccolta. Quel sì, che può parere Urano, fi è, che Chrejìa Moglie di Celado Medico vien detta Conferva, il che ci fa vedere non men lui, che la Moglie Servi. Ma è da olfervare , che ne’tempi d’effi primi Itnperadori, que’Liberti che fervivano nella Cafa, e Famiglia Augufta, erano anche appellati Servi, o ciò faceflèro per adulazione, o pure perchè fervendo a chi era Signore di tutti, rif-petto a sì fatti Padroni, tenevano fe ilefli per Servi . Comunque ciò foiTe, certo è, che que’medefimi portanti il nome di Servo, non lafciavano d’aver già confeguita la Libertà, e d’ effere Liberti. Diff. ItaL T. I. P Per