» ^6 Dissertazione Osservisi ora ciò , che da Fra Francefco Pippino nel Lib. III. Cap. 45. della fua Storia fu fcritto , cioè : Anno Domini MCCLXVJ. Italici exem-plo Francorum Pugionibus uti cceperunt, Enfìbus objoletis. A mio credere non fi parla qui de’ Pugnali e Stiletti, ma bensì delle Spade da Punta , e che ferifcono con ella Punta . Dianzi Enjes , Giachi, Spathce doveano eifere quelle , che oggidì chiamiamo Spade da due tagli , o da un folo, come le Sciable . Vegezia parla d’ambe le Spade da punta e da taglio, e preferifce 1’ ufo delia prima a quello dell’altra , Libro L Cap. 12. Apollinare Sidonio Lib. III. Epiit. 3. narrando una vittoria riportata contro i Goti, fcrive : Alii hebetatorum cade Gladiorum latera dentala pernumerant. Adunque i Franzefi combattevano colle Spade taglienti. Soggiugne : Alii ccefìm aique punchm foram natos circulos loricarum metiun-tur . Adunque 1’ Armi de’ Goti ferivano di punta e di taglio . Guglielmo Pugliefe defcrivendo i Suevi menati in Italia dal Santo Pontefice Leone IX. nell’Anno 1053. racconta , che coloro valevano poco colla Lancia. - P rceminet Enjis -, Sunt eiemm longi fpecialiter & peracuti Ilio rum Giada . Percujfum a vertice corpus Scindere Jcepe folent. Et firmo Jìant pede , poftquam Deponuntur equis. Potius cenando perire, Quam dare terga volunt . Magis hoc funi Marte ùmendo , Quam dum funt equites . Io prendo quel peracutos per ben agu^i ed affilati, perchè apparifce , che le Spade loro erano da taglio. Dovettero imitarli gi’Italiani lungo tempo, finché i Franzefi infegnarono loro ad ufar quelle da taglio, come più commendate da Vegezio. Il che fu conofciuto anche da Benvenuto da Imola , il quale al Cap. 31. del Purgatorio di Dante fa la feguente oiTervazione . Melius & tutius ejl pugnanti ferire punchm, quam cctjim. Primo , quia feriens punchm , habet incidere minus de armis . Secando , quia adverfanus non ita bene vitat iclum . Tertio , quia invenit minorem refjlentiam in corpore . Quarto, quia feriens minus laborat . Quinto , qu a nunus fe detegit . Però i Franzefi con quefte Spade acute fapeano van-taggiofamente combattere con gli Uomini d’ armi, tuttoché vefiiti a ferro . Guglielmo Nangio de gefì. Sancii Lud. ce lo infegna fcrivendo: Franci mucronibus graciiibus & acuti s, Jub humeris ipforum, ubi inermis patebat aditus, dum levareni brachici, transforantes, per latebras vifcerum gladios caputo tenus immergebant. Leggonfi ancora nella defcrizione della Vittoria di Carlo I. Re di Sicilia quelle parole : Sed nojlri Gallici ex brevibus Spathis fms eorum latera perjodiebant , ut vitam denierent corde tatto. Lo iteiTo Re Carlo gridawa ad alta voce: Punchm in fi gite,