Xifi iieffo Chiariffimo Autore, è meflieri, che, ficcome non ebb’egli rincre-fcimento di replicarle.dappertutto ; così non increfca a me di rinnovare la pugna anche in quella ; affinchè infìeme coll’utile grande, che può recare, non venga a propinare opinioni fallaci nelle menti de’giovani, i quali affafcinati dal credito dell’Autore , e sforniti de’necefTarj lumi per ravvisarle, potrebbero difavvedutamente confondere il falfo col vero , e giudicare irragionevolmente del Dominio temporale della S. Sede, del quale non ve ne ha per avventura alcun’altro sì ben fondato. Da ambedue quelle Prefazioni, le quali d’accordo colle note riguardano folamente la Chiefa , e ’1 di lei Dominio temporale, nulla fi d-imi-nuifce il merito delle molte notizie, che fi hanno in quefta Opera, de’ baffi tempi, o fia de’ fecoli barbarici. Anzi le medeiime , delle quali gran parte fi legge nelle addizioni al Glofiario , tutte fedelmente fi efpongono , quali furono date dall’ Autore .. E fe d’ alcutie non farà il Lettore alcuna llima , anzi le difprezzerà. come inutili, e lafciate nella fua ofcurità , niuno oferà condannar la mia diligenza in rillainparle quali le trovo nella edizione già fattane. Ma fe pure qualche taccia vuol darmifi da alcuno , quefta giufta y e retta mi fi dia , che ne farò pienamente contento : fi dica, che ‘mi fono diametralmente oppofto all’Auto-re in ciò- che fpetta il Dominio temporale della S. Sede . Perciocché a-vendo io maturamente offervatp in quefta.e nelle altre Opere foprannomi-nate , che l’ultima premura dell’Autore in trattando dell’Italia , fu dei dominio- temporale della Chiefa ; quella io voglio, e volli fempre che fofTe la mia prima ed unica in tutto ciò che ho notato contro queflo celebre Scrittore. Mi fi obietterà, che non mi fono oppofto in tutto. Ma è da faperfi che di molte cole ho tralafciato di parlar nelle note*, perché non avrei potuto fpedirmi in breve , e fpecialmeme perchè in più, luoghi, degli Annali ho ragionato di alcune di effe, e di alcun’altre in qualche altra mia Opera già divulgata. Per efempio parte della diiler-tazione 17. e tutta la feguente- l’ho lafciate intatte : benché fi tratti della S. Romana Repubblica nel folito tenore di facro Romano Imperio; e A&ores e Aclionarii fi riducano a’foli Cherici di Camera nella medefi-ma differì. 17. ( pag. 161. .). Ma della. S. Rep. ne ho detto e ferino a ballanza in mille luoghi degli Annali Italiani: e degli Attori o Azionar) della S. R. Chie.fà difn già nell’ appendice al DomLmo temporale &c. ( pa-. gin. Z13. ), che Adriano veduto occuparfi 1’ Efarcato dall’ Arcivefcovo di Ravenna, fcrifle al Re Carlo ( Cad. Curol.ep. Ò4. ).come il fuo predecef-fore cunchs acliofies ejufdem Exarchatus ai peragendum dijlnbuebat ( Steph. il. ), & omnes ABores ab hac Romana Urbe Praecepta earumiem Aclionum accipietant . Narri & Judices ai facienias jujlitias omnibus, vim patientibus-in eadem Ravennatium Urbe Rejidentes ab hac Romana Urbe dìrexit , Phì-hppum videhcet ilio in tempore presbyterum , fimulijue & Euftachium qugn-* diitn Ductm. Dal qual folo efempio viene abbaftanza rigettata, la .dottrina: