9i Dissertazione Landolfo Seniore Storico d’allora, parlando di Landolfo Arcivefcovo di Milano circa 1’ Anno 1085. fcrive : Propinqui* , quos in Carcanenji Oppido habebat , de Beati Ambrojii Archiepifcopaiiis bonis quadraginta milita modios terra frucluum, ut illos omnes ditaret ricinos , per Feudum dedii. Così in lino frumento , rtipulato nell’Anno 1091. in San Cefario territorio di Modena, Landolfo Vefcovo di Ferrara conferma nomine Feodi a Nordilo da Cartello vetere ( oggidì Cartelvetro ) i Beni , ch’egli riconofceva dalla Chiefa di Ferrara: ita t amen ut Jerviat Domne Matilde diebus vite fue , & pofl ejus deceff'um Epifcopo , & fui Succeffores. Chi fi figura di trovare prima del Mille la parola Feudo , vegga di non valerli di Documenti a-pocrifi. Il Goldafto rapporta una Coièmizione di Carlo il Groffo dell’An-no 883. dove compsrifce il Feudo. Altrove ho avvertito, quello effere un Diploma falfo. Nel BoJJario Caiìnenfe , e nel Tomo IV. dell’Italia facra li veggono Diplomi di Lottario I. e del fuddetto Carlo il Groffo Augufto, dove f Abbate di Bobbio è invertito del Comitato di quella Ter-ra, oggidì Città, jure honorabilis Feudi, e dichiarato Conjiliarius nojlra; Signatura ; ma cotali formole non fon conformi a que’ Secoli. Nè fola-mente fi diedero poderi in Feudo; s’introduffe ancora il concedere con querto titolo le Cartella, le Marche , e iDucati. Così all’ efempio de i Re anche i Duchi, Marcheiì , Conti, Vefcovi, ed Abbati fi procacciavano de’Vaffalli col dare ad effi in Feudo Terre o Cartella . Homo e Miles ali-cujus lignificava lo fteffo che Vajfallus, e come talun dice Feudatario * Corrado I. Imperadore in un fuo Diploma dell’Anno 1033. conferma al Monirtero di S. Pietro in Calo Aureo di Pavia omnes illas Cortes , quas quisque ufque modo Beneficiali ordine detinuit, & qua Vaffallorum diceban-tur. Erano poi tenuti i Vaffallinon folamente a militare in favor del loro Signore , ma anche ad affirtere ad efli per onore in certi tempi, o come fogliam dire , far loro la Corte . Ne gli antichi Statuti MSti di Ferrara dell’Anno 1288. fi legge: Vaffalli non teneantur facere Curìam Domi-nìs fuis in Pafchate , & Nativitate. In molti Documenti della Conteffa Matilda noi troviamo fottofcritti i fuoi Nobili Vaffalli, come Corrado da Gonzaga, quei da Bibianello, da Baifo, e da Palù Reggiani ; da Nonan-tola , da Vignala , da Cartel Vetere, da Gombola , da Savignano &c. Modenesi. Ed allorché Arrigo fra gl’Imperadori Quarto nel 1116. calò in Italia per impoffeffarii delfEredità della celebre Conteffa Matilda, tutti i Vaffalli della medefima corfero a fargli Corte, e querti fi truovano da lì innanzi appellati Vaffalli de Domo Comitijfa Mathildis , come appari-ice da un Diploma di Federigo I. Augufto del 1178. Gran copia di Vaffalli ebbero gli antichi Marchefi d’Efte ; perciocché , come s’ha dalla vecchia Cronica picciola di Ferrara plurimam par-tem poffejjionum , qua fuerat de patrimonio Marchefella , cui ( nel Secolo XII.) Juccejjerant 7jure Feudi in cliemesfuos dijlraxerunt. Però in certi tempi