ji Dissertazione » Lasciato dunque da parte l’Efarcato di Ravenna, giugnevail Regno al Ducato di Spoleti. Forfè nesprimi tempi non poifederono i Longobardi fé non l’Umbria , di cui fecero capo Spoleti . Ma andancfo innanzi , s’ impadronirono anche del di qua dall’Apennino, con occupar Camerino, Fermo, ed altre Città ^di maniera che poi fi formarono due Ducati, 1’ uno di Spoleti, e l’altro di Camerino. Da Anaftafio Bibliotecario nella "Vita di Papa Zacheria fembra ricavarfi , che Marfico , Fojcona, Balva,e Penna fodero del Ducato di Spoleti; perciocché Trasmondo, Duca di quelle contrade, ribellatofi al Re Liutprando, e confederato co’Romani, nell’ anno 741. penetrò in Fines Ducatus Spoletini, e fe gli arrenderono Marfìcani , 0 Forco nini, atque Balvenfes , feu Pennenfes . Anche Civitas In-teramnenjium ( non so fe Teramo o Terni ) porta era in quel Ducato ; ed avendo il Re Liutprando confermati a Papa Zacheria i Patrimonf della Sabina , di Narni, Ojimo , Ancona , Numana , e della Valle Grande fìtuata nel- terrigno di Sutri, fi comprende , che di quelle Città egli era il Sovrano, e ch'effe appartenevano al Ducato di Spoleti. Sembra eziandio che Rieti, Amiterno, ed Afcoli vi follerò comprefì. E che almeno una parte della Sabina efiftefTe in quel Ducato, polliamo raccoglierlo dalla Cronica Farfenfe da me pubblicata nella Part. II. del Tom. II. Rer. Ital. giacché l’infigne Moniftero di Farfa in un Diploma di Carlo Magno fi dice fondato in Ducatu Spoletano vel in territorio Sabinenfi. E in un Placito tenuto da Guinigifo Duca di Spoleti ui) certo Goderifio fa querela contra di quei Monaci per avergli occupato alcuni beni in Spoleto , & Interamni, feti Fulginea : laonde Temi e Foligno doveano efiere lotto la giurisdizione di quel Duca. Col tempo fembra, che il Ducato Spejetino fi ftendeiTe più oltre, ed abbracciale anche la Pentapoli , che pure dal Re Pippino fu donata a San Pietro .^Rapporta 1* Ughelli nel Tomo II. dell’Italia Sacra parlando de i Vefcovi di Fermo, uno Strumento dell’Anno 887. fritto per ordine di Teodofio Vefcovo di quella Città , confenfu confilioque omnium venerabilium Epifcoporum in DUCATU SPOLETANO degentium. E qua- li erano quefti Vefcovi? Johannes EJculanus Epifcopus , Benolergius An-conitanus, Celfus Camarinenjis, Beneventus ( five Benevenutus*} Senogalli-enjìs , Americus Spoletanus, Romanus Fanenfis, Lattrentius Pifaurienjis , Rohertus Numanenjts , Debaldus Peruflnus , Petrus Auximartus, Ricardus Reaiinus, Adelardus Calilenjis , Albertus Lodonenfis ( furie è nome corrotto ) Albertus JJrbinenfis , Severinus Nucerienjis, Bartholontceus Forolivienjis , Rugerius Teramnenjis. Vi mancano i'Vefcovi di Rimini , Foffombrone , ed altri. Puoffi anche dubitare di quel Vefcovo di Forlì. Come poi s’accordino le fin qui addotte notizie col tefto di Aniiltafìo Bibliotecario nella Vita di Adriano I. Papa, non è facilp ad intenderfi. Scrive egli donati da Pippino Re alla Chiefa i feguenti paefi. A Lunis cum Injula Cor-fica j deinde in Suriano -, deinde in Monte Bardonis $ deinde in V'•.retto j dei neh in