Ventesimàsesta: 3 47 hene redimila, & arcus in circuiiu per totum deambuìatorios cum P ropugna-culis defaper, atque Antemuralibus &c. Che la facoltà di fabbricar Fortezze foffe conceduta anche alle perfone private , apparirà da un Diploma di Berengario I. Re dato in favore di Rifinda Badefla del Monirtero Pa-vefe di Santa Maria Teodota, oggidì della Porteria nell’Anno 912. Ivi dice il Re di concederle cedificandi Ca/lella in opportunìs locis licentiam, una cum Bercifcis, Merulorum Propugnaculcs , Aqgeribus , acque Fojfatis , omnique argumento ad Paganorum injidias , cioè de gli Ungheri, gente venuta dalla Tartaria , e tuttavia Idolatra. Quelle , che fon qui appellate Benefiche , e Baltrefche, fi truovano menzionate da gli antichi Autori della Lingua Italiana. Erano , fe mal non mi appongo , cafottio torricelle di legno con picciole finertre, ftan-do ivi le fentinelle pronte a fcagliar faette contro i nemici. Vi fon anche nominati Meruli, oggidì Merli , parola che non veggo mentovata dal Du-Cange. Il Menagio la tira dal Latino Mince con quefta bella fcala: Mina, Minum, minulum , menulum , merulum , Merlum . Chi può creder- lo ? Forfè da Mirare fi formò MiruU, che degenerò in Merula, e Me-rulus. Lo fletto furono Meruli, e Pinnee murorum , e dalle loro aperture fi faettava, e gittavano fatti. In un Diploma di Lottario II. Re d’ Italia deli’ Anno 984. è data licenza ad un certo Waremondo di edificare Turres , & Cafiella cum Merulics , & Propugnaculis , & cum omm bellico apparata. In un altro Diploma di Berengario I. Re nell’Anno 911. vien conceduta a Pietro Vefcovo di Reggio licentia confiruendi Cajlrum in fiua Plebe fitta in Vicolongo. Per tal maniera a poco a poco e Vefco-vi, e Abbati, Conti, Vaili, ed altri Potenti del Secolo fabbricarono tanta copia di Rocche, Torri, e Fortezze, che nel Secolo X. e viè più nell’XI. fe ne mirava, per così dire , una felva , fpezialmente in Lombardia. Piantavanfi tali Fortezze nel piano, ma incomparabilmente più nelle colline e montagne , e nelle cime d’ effe , acciocché il fito fletto accrefceffe forza a quelle fortificazioni. A’tempi ancora de’Romani le Cartella per la maggior parte fi folevano fondare in editis locis. Avre-fte veduto allora nelle colline e montagne del Modenefe e Reggiano una corona di Rocche e Torri , quafi tutte porte dute dalla Contella Matilda, non so fe con titolo di Feudo , o Allodio, o perchè ella foffe , come è molto probabile , Governatrice ancora di quelle Città . Altre Fortezze in que’fiti, anzi nel refto della Lombardia, appartenevano a i Conti minori , cioè Rurali , a i ValvalTori, Capitanei, Cartellane , ( che così ne'Secoli rozzi fi chiamavano ancora i Signori di un Cartello ) ed altri Petenti. Eranvi ancora Comunità foren/i, che avendo prefa la forma di Repubblica , formavano Rocche e Fortezze per loro difefa. Ciò, che in un paefe fi faceva, trovava torto de gl’imitatori in altre parti: il che non so dire, fe recaffe più vantaggio o danno allTtalia , perchè X x 2 taa-