Settima. 53 Ci fa uno Strumento dell’anno 979, conofcere Gifelberto Conte del Palalo a’tempi di Ottone II. Auguilo. Noi, “fappiamo da Doninone , che Kichilda , prima moglie di Bonifazio Marchefe padre della Conteffa Matilda, fu figlia di un Gifelberto Principe. Marchio Richildam prcetaxatus C ornitiffam Qua Gijelberti de fanguine Prinópis exit , Duxit in uxorem . 11 Fiorentini, e il P. Bacchini {limarono, che quello Gifelberto foiTe Conte di Lucemburgo. Ma in uno Strumento dell’Archivio Efienfe eifa Ri-childa è chiamata Filici bona memoria Gifelberti Comes Palature perà figlia di un Principe Italiano . Così Lanfranco fratello della medefima Ri-childa in un Documento dell’anno 1017. fi truova fregiato col titolo di Conte del Palalo. Un’infigne Placito tenuto in Roma nell’anno 983. da me dato alla luce , che belle notizie contiene dìPerfonaggj di quel tempo , fa anche menzione di un Sergio Conte del Palalo. Ma fecondo le * apparenze quello fu un Magiilrato della Corte Pontifizia. Anche in quella dei Principi di Benevento fi truova un particolar Conte del Palazzo: del che ho io addotte le pruove. Ora fra i Conti del facro Palazzo d’ Italia s’ha da annoverare Ardoinus Comes Palacii , da cui tenuto fu un Placito nel territorio di Brefcia l’anno 996. Parimente all’anno 1001. da un Diploma di Ottone III. Imperadore , e da un Placito ', da me dati alla, luce, fi ricava, che allora godea la Carica di Conte del Palazzo un Ottone nipote di Pietro Vefcovo di Como. E ch*egli continuafle ad eifere tale anche nell’Anno 1017. fi pruova con uno Strumento dell’Archivio de’Canonici di Modena, da lui fottoferitto. Più oltre non fon’ io paliate nella ricerca de’Conti del Palazzo . Miniilri tali ordinariamente faceano la loro refidenza in Pavia,' dov’era il Palazzo dei Re d’Italia. Fors’anche reggevano quella Provincia coll’autorità , che altri Duchi, a Marchefi governavano il paefe loro aiTegnato . Pietro Diacono nella Cronica Cafinenfe Lib. IV. Cap. 18. fa menzione di una Berta figlia Compartii Ticinenfis : e però il Du-Cange introduce quello- vocabolo nel fuo Gloffario. Ma intendiamo , che quello Storico dovette fcrivere Fili a Com. Palata , cioè Comìtis Palatii Ticinenfis . Non fi ufava già di aggiugnervi quel Ticinenfis. Ma perchè anche i Principi Beneventani , lìccome teftè accennammo, aveano il loro Conte del Palazzo, perciò Himò Pietro Diacono di dover identificare quello del Palazzo dei Re d’Italia. .Passiamo ora a confiderar le umane vicende. Da che dopo il Mille cominciarono, ficcome diremo a fuo tempo , le Città di Lombardia, e d’altre parti d’Italia ad alzare il capo per metter fi in libertà -, a poco a poco andò calando l’autorità de’Miniilri Imperiali, e toccò appunto queila difavventura a i Conti del Palazzo. Rifedevano effi nel Palazzo Regale di Pavia . Furono cacciati di là da i Pavefi., e fi ricoverarono a,