Dissertazione dove così egli parla: Servum nojlrum , nomine A regifum, cum Uxore fu a Addenda , & Filio fuo Ad dardo , & Filia ejus nomine Inge^a ab omni Servitutis lìgamine libera (fé, & Ingenuos dimifìffe, & mambus eorum Je~ cundum Regiam confuetudinem publicce moneta denarium excujpffe, eisque per quaiuor angulos Orbis liberam facultatem eundi, ac redeundi cuncejjifje , qua-itnus pote/lative & libere incedant quocumque voluerit, tamquam Miles pu-blicus , Civisque Romanus . Gli dona ancora omnem fu/Jlantiam , & fu-jpellecl'Um fuam mobilem , & immobtlem. La formola di poter andare a fuo piacimento, veniva da i Romani, fcrivendo Plauto in Mencechm. Liber eflo , atque abito, quo voles. Fu prefo ancora da gli Antichi il dichiarare Cittadino Romano il Liberto, coftando ciò dalle Manumiilioni de'tempi Romani, e da una Legge di Coflanrino Magno . In una Formola pubblicata dal Sirmondo è detto, che il Manumeifo Jìcut ala Cives Romani vitam ducat ingenuam . Fu parimente in gran credito, maffimamenre ne’Secoli pufteriori, la Manumilfione fatta in Chiefa davanti al Vefcovo , Sacerdoti , e Popolo , sì per maggiore pubblicità e ficurezza , come per gloria della Carità Cristiana. Imperciocche quali fempre i Signori concedevano a i Servi quella grazia prò remedio , o fia prò mercede anima Juct . Era condotto il Servo circa Aliare, o pure ante Jacri Aitar s cornu , tenendo una candela in mano , e quivi era dichiarato Libero con chiare pnrole dal Padrone. Da Roma Crilliana difcefe quell’ufo , come s’ha da due Leggi del Codice di Giuihniano Tit. de his, qui in Eccle(ìa ma-iumitt. Notò Jacopo Gotofredo , che anche i Gentili ufarono di dar la Libertà a i loro Servi ne’templi , e ne’Comizj del Popolo. E che nell'Affrica fi ufaffe quello Rito, lo atteila Santo Agallino nel Serm. XXXI. dell’ Edizione Benedettina con dire : Servum tuum maiumittendum manuducis in Ecclejlam. Fu jìlentum. Libelus tuus rediaiur, aut fii 2 e fide rii tui pro-fecutio. Più fotto impariamo da lui, che li llracciava lo Strumento, con cui fu comperato il Servo , e fe ne formava un nuovo della data Libertà, colla fottoferizione de'teilimonj. Coloro, che ne’Capitolari li veggono chiamati Chartulani, e Chartulati, crede il Du-Cange , che folTero Servi manomeffi per Chwtam, cioè collo Strumento . Sebbene ni un Servo a mio credere foffe manumeffo fenza che fe ne formaffe un ■^tit0 pubblico per ficurezza di lui . E quelli Cartulari fi truovano poi ne Privilegi de ì Re, ed Imperadori infieme coi Servi, Coloni, e Livellar) . 1 ruovanfi ancora i Commendati nelle antiche Carte ; ma non furono Servi, nè manumeifi , perchè gente Libera, che fi metteva al lèrvigio altrui. In una Formola del Sirmondo leggiamo quelle parole dette di un Libero, ed Ingenuo: Minime habens , unde fe \pafccre vel v.ejìire debeat, ideo peni pie tati vtflrcc, ut me in rejlrum Mundiburdum ( patre-