[ii.xii.i8] La tesoreria inglese contro Nitti 223 ci ha già fatto tanto torto. Essa è stata riaperta dal Giornale d’Italia che ha pubblicato una corrispondenza da Londra circa l’attuale dissidio italo-jugoslavo con questo titolo: «Il patto di Roma fu dettato dalla paura». Ha risposto il giornale V Epoca, ritenuto amico ed interprete del Presidente del Consiglio, e cosi assistiamo nuovamente a un dibattito di politica estera fra il giornale di Orlando e il giornale di Sonnino. Tutti gli altri giornali naturalmente rincalzano, chi in un senso e chi nell’altro, figuriamoci con quanta gioia degli italiani che si trovano all’estero a difendere i supremi interessi del loro paese. Si comincia a parlare di crisi nel Gabinetto Orlando. Si è dimesso da sottosegretario di Stato per la propaganda l’on. conte Romeo Gallenga, mio grande amico. Capisco che la sua posizione si è fatta delicatissima, poiché si riprende a fare due propagande opposte e divergenti su uno stesso vitale argomento. Si è anche dimesso l’on. Chiesa da sotto-segretario di Stato per l’aeronautica. 11 Dicembre. Ho fatto una visita ad un altissimo funzionario della Tesoreria inglese per vedere di persuaderlo ad appoggiare direttamente i nostri progetti di organizzazione finanziaria interalleata, o per lo meno di avere un ultimo prestito di 10 milioni di sterline da spendere nei paesi neutrali. Con mia vivissima sorpresa, l’altissimo funzionario mi ha fatto una carica a fondo contro l’attuale nostro ministro del tesoro, accusandolo di leggerezza e di incompetenza, arrivando a dichiarare esplicitamente che l’Italia non riceverà un soldo in denaro fin tanto che non cambierà il dirigente supremo della sua politica finanziaria. Questa dichiarazione m’impressiona fortemente, perché comprendo che è senza appello. Alle 16 nuova seduta presso Lord Reading. Abbiamo preparato i testi della risoluzione da sottoporre ai rispettivi capi di Governo, cosi per gli approvvigionamenti come per