Ventesima.quinta; 32.$ tr0 non era che il noftro Cappuccio . Principalmente eia etto adoperato dai Servi, e perchè i Monaci prefero ad imitare la Ior battezza e viltà, perciò non Solamente fi rafero il capo , e la barba , ma anche elef-fero il Cappuccio , come già oflervò nel Secolo V. Giovanni Caflìano de Habitu Monadi. Cap. 4. Finché durò la potenza Romana, rade volte le perfone nobili ed ingenue fi fervivano del Cappuccio , fe pur non volevano andar di notte fconofciuti : il che era praticato anche dalle Donne poco curanti dell’oneftà. Il detto finqui del Cappuccio non vuol già dire , che redatte affatto efclufo l’ufo del Cappello, che fin da’Secoli più antichi fempre fi con-fervò , quantunque nel Vocabolario della Crufca fia fcritto , avere i no-ttri Maggiori adoperato il Cappuccio in cambio di Cappello. Perciocché anche allora l’una e l’altra foggia di coprire il capo fi mantenne. Giovanni Sarisberienfe Lib. III. Cap. 6. Policrat. ha quette parole : Memini me audijj'e Romanum Pontificem folitum deridere Lumbardos , dicens, eos Pile um omnibus collo quentibus facere ( cava rfi il Cappello) eo quod in exor-dio diclionis benevolentiam captent . Che anche nel Secolo XV. i Preti por-taffero il Cappuccio, almeno in Corfica, fi deduce da Pietro Cirneo , il quale nel Lib. IV. di quella Storia fcrive, che mentre una mattina u-fciva di cafa per andar a celebrar Metta, fu aflalito da un Sicario ; ma ch’egli Capuceo ( habitus ejl, quem Sacerdotes fuper humerum ferunt ) cir-cum Icevum brachium intorto, ut eo prò fcuto uteretur, il ripulsò. Degno è anche di offervazione, che nel Secolo IX. i Preti ufcendo in pubblico fempre portavano la Stola al collo j anzi nel Can. 28. del Concilio di Magonza dell’Anno 813. fu loro vietato l’andarne fenza . Presbyieri fine intermijjlone utantur Orariis ( cosi chiamavano la Stola ) propter differen-tiam Sacerdotii dignitatis. E Reginone Cap. 333. de E celeJ. Difcipl. porta un Canone del Sinodo Triburienfe con quette parole : Ut Presbyteri non vadant nifi Stola vel Orario induti . All’incontro nel Secolo XIV. in pubblico portavano il Mantello col Cappuccio fulle fpalle , e la Berretta in tetta in vece di Cappello. Qual fotte l’abito de’Preti nel 1330. l’abbiamo dall’Aulico Ticinenfe de Laud. Papice. Incedunt( così egli ) otnnes Sacerdotes in habitu honejlo , feilieet Ecclejiarum Prelati, & Canonici Cathedralis , ne: non quidam alii Canonici, & Capelloni nonnulli Parochiarum ( così i Parrochi ) con chlamide claufa , vel anterius aperta , cum Laputio magno pendente pojl fcapulas, & Bireto in capite , & honejla focietate. Qui veroprce paupertaie non pojfunt hoc facere, vadunt faltem cum Tabardo decenti , & Caputio in capite per modum dìverfum a Laicis , immo a ceteris Clsricis, vel etiam cum Biretto. Nec unquam fine Tabardo procedunt , nifi forjan intra terminos Parochice fuce, cum alba Cotta in humeris , quod in Gallta fuperpelliceum dicitur. E ’reftato quett’ufo ne’Canonici Regolari. Aggiugne ancora etto Scrittore : Nullus , nifi fu in dignitate conflitutus , vd S s 1 aliqui