14 Dissertazione bardiche. Se crediamo all’Ughelli, nel Palazzo de gli Auguili fi cnnfa-vano anche i Tronarj ; rapportando egli ne’ Vefcovi di Arezzo un Diploma dato in Roma da Carlo Magno , dove iì legge : Notum fit omnibus Epifcopis , Abbadbus , Ducibus , Comidbus , Guajlaldis, feu rehquis Trona-riis , & cun&is Fidehbus nojlris &c. In vece di Tronanis fi può fofpettare , che foffe ivi fcritto Vicarus , Cenienariisy o altra fimil parola ufàta nel Formolario di allora; perciocché de5 Tronarj non s’incontra memoria altrove. II Du Cange , fidandoti di quefto Documento inferi nelfuoGlof-farioi Tronarj-, quando convien dubitare, anzi fuppdrre , eh’e do Documento fia un’Impottura ; perchè Carlo Magno è ivi intitolato Rex Francorum , & Romanorum , atque Longobardorum ; e poi VX fi legge Signum Karuli Magni Imperatoris ; ed anche daium Trigefimo tertio & Trigesimo quarto Anno Imperli nojlri : che tutte fono enunziative fpropofitate. Truo-vafi bensì nelle Corti ai allora ConfiLiarii, oggidì Configlieri , ficcome ancorai V'affi, onde è venuto il nome di Vaffalli, de’quali tratteremo nel Cap. X. Nè folamente i Re teneano gran Corte , ma anche i Duchi ed altri Principi d’Italia. In quella de’Duchi o Principi Beneventani fi contavano allora varj Ufizj , parte prefi da i Latini, e parte da i Greci, come Cornitis Pdiadi , Protofpatariti ,GaJìaldii, Topoterii, Portarii , Thefau-rarii , Refe renda rii, Aciicmaru , Vefliarii o Vefìararu , Vicedomini , Pincer-nce , B .filici, Candidati, Stratigi, ed altri. Racconta Liutprando nel Lib. II. Cap. io. della Tua Storia, che Lodovico III. Imperadore circa 1’Anno 900. exiens Papia proficifcitur Lucam , ubi decenter miroque paratu ab Addberto ( che era Duca e Marchefe della Tofcana) fufcipitur . Quum-que Ludovicus in domo Adelberti tot militum elegantes ad effe copias cerneret, tantam edam dignitatem, totque impenfas projpiceret , invidia taclus fuis clanculum infit : Hic Rex potius quam Marchio poterai appellart . In nullo quippe mihi efl injerior, nifi folurpmodo nomine . Nelle,memorie antiche s’incontrano ancora i Gajìndii. Significava queilo nome i Cortigiani, 0 vogliam ^ire gli Uomini della Famiglia de i Re, Duchi, Conti, ed altri Magnati de’vecchi Secoli. Ugon Grozio > e l’Eccardo nelle Annotazioni alla Legge Salica faggiamer.te avvitarono, tale etlere il fuo fignificato , e tuttavia in Germania Gefinde vuol dire lo ltetTo. Odati una Legge del Re Liutprando intorno alle pene de gli 0-micidi. De Gajìndiis vero nojlris volumus , ut quicumque mtnimus fit, & in tali ordine occifus fuerit, prò eo quod nobis defervire vidr tur , CC. foltdis fiat compofitus . De majonbus fecundum qualis fuerit . Da quefta Legge fi comprende , che i Gafindii erano Uomini Liberi , perchè ivi fi parla dellomi-cidio di perfone Libere ; e che tanto i Cortigiani di i.lto grac’o , quanto i Famigli dell’infimo, erano dittimi col iuddftto titolo o nome. E però vegniam ad intendere la Legge VI. del Re Ratchis conceputa con queste paroie : Si Judex neglexent judicare , aut forfan attenderà ad Gafindium,