Quarta; 13 rito di que’tempi. Però il Freero, eil Du-Cange doveano camminar con più riguardo, allorché prefero per legittima quella Goldatlina mercatan-zia. Per altro dei Dapiferi portanti le vivande alla Menta Regale , e Soprintendenti ad effa , fi fa menzione in un Diploma del Re Carlomanno , dove troviamo Eginolfum Dapiferum noflrum . Nella Legge Alamannica, e nelle memorie de gli antichi Re Franchi , vien rammentato l’Ufizio di Senifcalco, a cui iì crede che fpettaife la cura della Cafa e Famiglia de’ Cortigiani, quali che egli folle il Maefiro di Cafa. In un Diploma di Lodovico Pio Augufto dell’Anno 817. rapportato dal P. Martene 1 om. I. Vet. Scrip. incontriamo Adalbertum Senifcalcum noflrum.. E in un altro del Re Pippino fuo Figlio è nominato Erlaldus Genitoris noftri Senifcalcus. E più d’uno di effi ne doveano avere i Re Franchi, giacché preffo Mar-colfo Lib. 1. Cap. 25.fi dice federe il Re in giudizio cum Referenàartis, Domeflicis , Samfcalchis , Cubiculariis &c. Per altro dottamente olTervò il Bi-gnon, che l’Ulìzio del Sinifcalco non era diverfo dall’ Architriclinus de gli antichi, e da i Dapiferi , e dal Prefetto de Cuochi , appellato Prin-ceps Coquorum. Ne gli Annali de’ Franchi pag, 16. Tom. II. del D u-Chef-ne all’Anno 786. dove lì parla della ribellion de’Brettoni : Mißt Exer-citum fuum Rex parùbus Britannia una cum Mijffb fuo /.ludulfo Sinejcalco . Tal fpedizione è narrata da Eginardo ne gli Annali con quelle parole; Mijfus illue Regia Menfa Prcepofitus Adulfus , perfida gentis contumaciam mira celeritate compreffit. Ne fcrive anche Reginone condire fpedito l’e-fercito una cum Miff’o fuo Odulpho Principe Cocorum. Si ha da fcrivere Principe Coquorum . E che non altro foffe l’impiego del Senifcalco , fi ricava dalla Lingua Italiana , perchè quella parola fu mutata in Sef.al-chus , e pofcia in Italia divenne Scalco , di cui ognun sa qual fia il mini-ilero, cioè di trinciare alla tavola del Principe, e di fare il faggio. Alla Corte de gli antichi Re Franchi non mancò il grado di Sdenotano, pre-fo da i Greci, perchè tale fu Santo Angilberto , pofcia Abbate Centu-lenfe . Forfè così venne chiamato chi era Configlier Segreto de’Monarchi, o ilando alla porta del Conciitor* imponeva filenzio a i Cortigiani. Abbiam veduto nella Corte di Francia il Principe, o fia il Soprintendente a i Cuochi. V’era eziandio il Principe , o vogliam dire il Prefetto fopra i Fornai. Dell’uno e dell’ altro s’ha menzione nel Lib. IV. del Poema di Ermoldo Nigello , che fiorì fotto Lodovico Pio Augullo. Pifìiorum Petrus htne princeps , htne Gunto Coquorum Accelerant, menfas ordine mo're parant. Eranvi parimente gli Ofliarj. Per atteilato dell’ Ailronomo nella Vita di elio Lodovico Pio, nell’Anno 822. quell’Augullo mandò in Italia il Figlio Lottario , e con effo lui Geruntium Ofliarium , il quale da Eginardo vien chiamato Ofiiariorum Magifler. Degli Oitiarj, eh’ erano nella Corte di Pavia fa menzione il Re Ratchis nella fua Legge Nona fra le Longobardi-