Deci mases t a. Latius excifee pejlis contagia ferpunt , Viclorejque Juos Natio vi3a premit. Leggonfi ne’Codici di Teodofio e di Giuftiniano molte Leggi concernenti queila Nazione. Che buon numero di effi abitaiTe in Bologna a’rem-pi di Santo Ambrofio, lo fcrive egli nel Lib. de Exhort. Virgin. Che anche Milano , ed altre non poche Città d’Italia ne ri cover afferò non pochi, l’abbiamo dal medefimo Santo Vefcovo nell’Epiftol. XL. a Teodoiìo Augufto. Sappiamo, che nel Secolo VII. la Spagna, la Sardegna, e la Gallia ne nutriva una gran copia, e tutti applicati alla Mercatura . Per atteftato del Monaco di San Gallo, Lib. I. Cap. 18. de Gejl. Caroli M. molta domeftichezza aveva con quell’ infigne Monarca un Giudeo , qui terram reprom JJìonis fcepius adire , & inde ad Cismarinas Provincias multa pre-tiofa, & incognita folitus erat adferre. Anzi fotto Lodovico Pio Augufto in Lione , dove gran copia di eliì abitava , divennero coftoro sì temerari per gli appoggi, che avevano alla Corte, che Agobardo Vefcovo di quella Città fu obbligato a fcrivere, ed inviare allo iteiTo Imperadore un* Operetta intitolata de info lentia Judceorum . Contra de’medeiìmi anche A-molone Vefcovo, fucceflore d’eiTo Agobardo, impugnò la penna , e pubblicò un altro Trattato. Quanto eili foilero in Francia intenti al traffico , apparifce da un Capitolare del Re Carlo Calvo, preifo il Sirmondo e Baluzio, intitolato de Negotiatoribus, dove i Giudei iòn taffati a pagare il Dieci per cento, & Negotiatores Chri/liani Undecimam. Quivi tuttavia foggiornavano eili nel i 290. nel qual tempo , come fcrive Giovanni Villani nel Lib. VII. Capit. 142. della fua Storia, anch’eiTi in Parigi predavano ad ufura . Parimente nell’Inghilterra , e Germania abbondava la gente Ebraica , ed allorché i Crocefegnati diedero principio alle Crociare , in paifando per eiTa Germania , ufarono mille violenze contro quella Nazione. E in Francia nella follevazione de i Paftorelli 1’Anno 1 3 20. ne fu fatto un deteftabil macello. Quanto all’Italia, anche dopo la venuta de’Barbari, abbondarono dapertutto i Giudei. Caffiodoro, allorché regnava Teoderico, fa menzione di quelli , che abitavano in Milano , Genova, ed altri Luoghi, a’ quali eiTo Re confermò i Privilegi. Leggaiì 1’ Epiftola 37. del Lib. V. In Sicilia fin da gli antichi tempi erano coltoro bene ftabiliti, nè fi moifero punto di là , allorché i Saraceni fecero per circa due Secoli i Padroni in quell’Ifola . Moltiflìmi fe ne contavano in Napoli, Terracina, e Luni a’tempi di Gregorio VII. Papa. Antichiifima , e non lieve Colonia d’effi fi è mantenuta fino a’dì noftri in Roma; e ne parla anche il iuddetto Caffiodoro. Allorché Arrigo V. Re de’Romani nell’Anno un. entrò in Roma, ante Portam a Judais , in Porta, a Grcecis cantando excepius fuit , come fcrive Pietro Diacono nel Lib. IV. Cap. 37. della Cronica Caiì- nen-