60 Dissertazione i Re ed Imperadori anche il temporal Governo delle loro Città . Nè fu loro difficile. Abbisognavano i Re di Germania de’Vefcovi per Salire Sul Trono d’Italia, ed anche eletti che erano, cercavano di tener-leli amici e Sedeli . Ma quel che più importa , qualfivoglia Regnante profeffava gran devozione alla Regina Pecunia ; ei VeScovi poteano, e Sapeano Spendere ..Perciò Sin prima del Mille ottennero alcuni ^ eScovi anche la Signoria temporale delle loro Città coll’efferne creati Conti. Di ciò ex profeifo parleremo al Cap. 71. Intanto Servirà al prefente argomento un Diploma di Rodolfo Re di Borgogna, che nell’ Anno 996. donò il Comitato di Tarantafia a quell’ArciveScovo Amizone . Altri VeScovi non impetrarono la giurisdizione di Conte Sopra tutto il Contado , ma Solamente nella Città e in tre o cinque miglia all’ intorno . Ottone III. Imperadore nello ileiTo Anno 996. concedette a Odelrico VeS-covo di Cremona Diflriclionem Civitatis infra & extra quinque Milìarìorum fpatia . Diflringere volea dir Gartigare , e di là nacque la parola Diflret-to , iìgnideante tutto quel Territorio di una Città , dove fi Stendeva la balìa e podeftà .del Conte . Fu conSermato quefto Privilegio nell’ Anno 1031. da Corrado Primo fra gl’Imperadori ad Ubaldo VeScovo di Cremona. Un’altra cagione della depreflìone de’Conti delle Città, Su 1’eS-Seriì a poco a poco introdotti i Conti rurali, che dominando in qualche Terra o Cartello , ottenevano da gli Augufti il titolo e la giurisdizione di Conte in quel Luogo, lenza rimaner più Suggetti all’autorità del Conte , che governava la Città. Perciò anticamente fi truovano nel Ge-noveSato i Conti di Lavagna ; e ne’tempi della gran Conteffa Matilda s’ incontrano in ToScana Comes Guido Guerra , Albertus Comes de Prata , ed altri Simili. Così nel Diftretto di Modena fi contavano una volta Comìtes Gommolce. In uno Strumento LuccheSe dell’Anno 1098. un certo Rolando dona al Moniftero di San Salvatore alcune terre prò reme-dio anima bo. me. Ughicionis magni Comitis , & Cilice Comitiffce uxoris fuce . Querti ancora Sembra effere rtato uno de’Conti rurali. E all’ Anno 1088. quello Uguccione è chiamato Filius quondam Bulgarelli Comitis. Troviamo ancora all’Anno 1106. Hugonem Comitem filium quondam Ugui-cionis magni Comitis. Ho io in oltre pubblicato un Documento dell’Anno 1091. efirtente preflò i Benedettisi di Reggio , in cui comparisce Hucho Comes filius quondam Bofoni fimiliter Comitis de loco , qui dici tur Sabloneda : picciola Città e Fortezza oggidì , i cui Signori godevano il titolo di Duchi. Parimente s’incontra Alberto Conte di Sabioneta nelle memorie della Conteffa Matilda , e in uno Strumento del 1098. Son quefte parole : Albertus Comes, & Ubenus frater ejus , Comes quoque JValfredus & Berta uxor ejus, Matilda etiam Conjux bo. me. Ugonis Comitis. Nè fi dee tacere, che nel Bollario CafinenSe Tom. 2. Conftitut. 12 2. quefta Matilda s’intitola cosi : Ego Matilda Comitiffa ì filia quondam