[i.xi.iB] Vittoria ! 193 menti di cavalleria sono lanciati all5inseguimento del nemico. Anche gli eserciti alleati avanzano energicamente sui diversi fronti. i° Novembre. Il successo delle nostre armi si delinea grandioso. Gran parte della Venezia è liberata. Faccio proseguire gli invii di ogni genere di vettovaglie verso i confini orientali. 2 Novembre. La sera del 30 una commissione austriaca per l’armistizio è giunta al nostro Comando Supremo ad Abano. Diaz ne ha informato Orlando a Parigi. Questi ne ha informato il Consiglio Supremo interalleato che ha fissato le condizioni. Continua la liberazione dei territori invasi sotto la travolgente avanzata delle nostre armate. Poco prima delle 13, mentre già mi trovo solo in ufficio, sono chiamato al telefono direttamente dal Comando Supremo in zona di guerra. Il generalissimo Diaz m’informa che Trieste è sgombrata dal nemico e che occorre spedirvi rifornimenti colla massima urgenza. Chiamo subito il comm. Morandi. Spediamo insieme i telegrammi. Poi vado all’albergo Excelsior per una rapida colazione. Sono fuori di me per la felicità, e mi scappa detto al portiere: «Trieste è libera». Pochi minuti dopo tutto l’albergo si precipita nella sala da pranzo. Confermo; tutti sembrano impazziti per la gioia. Alle 14 sono di nuovo al ministero. Ho fatto chiamare i dirigenti per completare le prime disposizioni. Nitti mi chiama al telefono: « Che cos’è questa storia della liberazione di Trieste? Mi dicono che tu hai messo in giro la voce ». « Non è una voce », rispondo, « è la verità. Vi ho già spedito i rifornimenti ». 13.