Undecima^ 91 no , acciocché la teneffe jure proprietario prò Anima fua remedio . Con altro Diploma deli’Anno 863. efiilente nell’Archivio de’Canonici di Reggio , lo ite ilo Augufto dona Supponi Strenuo Vaffo, dilecloque Confiliario nofitro , quasdam Cortes juris Regni noflri , Jìtas in Comi tatù P armenfe, in Gaflaldatu Bismantino , cioè Felina , e Malliacò , concedendole ad prò-prietatem tanto a lui, quanto a’ Tuoi Eredi, e proeredi, inperpetuum haben-das, & pojjìdenbas . E qui fi oflervi un altra differenza, che parta fra i noftri , e i vecchi tempi. Oggidì le Terre e Cartella poffedute da i nobili per lo più fon Feudali, laddove anticamente moltiilime d’eife erano Allodiali. E perciocché fecondo le Leggi Longobardiche tanto i Figli, che le Figlie legittime fuccedevano egualmente al Padre , ne avvenne , che i Beni individui , come le Chiefe , Cartella , Corti , Cafe , Selve ec. aveano più d’un Padrone ; e crefceva la Divifion ne’Figli de’ Figli, in tal maniera che fi truovano poderi, e Cartella sì divifi , che ne toccava ad uno la ventefima , e ad un’altro la trentèlima parte. In uno Strumento del Moniftero della Cava nell’anno 1094. Gifolfo figlio del fu Giovanni Conte offerì a quel facro Luogo di duodecim partibus in-tegras duas panes de’fuoi Beni. Altri efempli di Cartella e Corti Allodiali ho io recato . Furono anche loliti gli antichi Re , ed Imperadori di concedere in Allodio , e proprietà de’ Beni prima dati in Benefizio , dichiarandoli da lì innanzi liberi da ogni legame. Berengario I. Augufto nell’Anno 920. concede Fideli nofl.ro Bercelo Curtem , qua Breorii di-citur, già poffeduta da Teutelmo fuo Padre con dire : De nofiro jure , & Dominio in ejus jus & Dominium omnino transfu ndimus , & delegamus . Forfè quella Corte era dianzi Beneficiaria, o più torto perchè era ftata donata da Lottario Augufto a fuo Padre , quefto fuo figlio per maggior ficurezza ne proccurò la conferma da Lodovico II. figlio di eifo Lottario . Vegniamo ora a i Feudi, de’qualihan trattato i Legifti con più, e più volumi. S’è difputato non poco intorno all’origine di quella voce, tirandola alcuni da Fcedere, altri da Fide o Fidelitate, ed altri da voci Germaniche, o Danefi , con pofeia determinare , che il Feudo fia un Giusti ufufruttare un podere altrui conceduto conquefia Legge , che chi riceve tal Bene fi fio, fia obbligato alla milizia pel Signore, o a prefiargli qualche altro Jervigio con buonafede. V’ha chi ha creduto, che dal verbo Infeduciare , trovato nelle più antiche Carte, fia provenuto quello ài Infeudare, e così il nome di Feudo. Ho io con varie pruove dimoftrato , che Infiduciare predo gli antichi altro non fignificò fe non impegnare, o fia dare in pegno. Tuttocchè poi fi fia moftrato , qual differenza paffaffe fra gli antichi Benefizi, e i chiamati veri Feudi, pure la frafe dare in BeneficiumH adoperò anche dipoi per fignificar V Infeudare. Se prima del Mille fi truovi ’a voce Feudo, noi so io dire . Certo è , che l’abbiamo nel Secolo XI. M a Lan-