D E C I M A S E s T A. 145 ricorrere il Lettore. Ora 1’ affunto mio non è di entrare in sì fatte con-tefe, e (blamente prendo a trattare de’ Prefatori, chiamati U¡urai, che dopo il Secolo X. o XI. fi acquetarono un obbrobriofo & odiofo nome per l’Europa, non Capendo noi bene come paffaffe il commerzio ne’cin-que Secoli precedenti . Di che dopo il 1100. buona parte delle Città d’Italia, e maifiinamente nella Lombardia, Tofcana , e Genovei'ato cominciarono ad alzare la teda, e ad erigerfi in Repubbliche , fi diedero i Cittadini ad aumentare non (blamente la Potenza della lor Patria , ma anche le foilanze proprie. P^rò s’introduffero molte Arti fommamente utili, gran commerzio per mare (i fece, gran mercatura per terra. I Veneziani, i Genovefi , i Pifani fopra gli altri fi didinfero in quello; e chiunque maggiore indtillria, e iagacità di mente vama'sa , non perdeva il tempo a procacciarli ogni poi-fibil guadagno . A niuno certamente la cedono 1 Tofcani, e principalmente i Fiorentini, in acutezza d’ingegno, e in fopportar le fatiche utili; il perchè queda gente per voglia di arricchire, non contenta di guadagnare in Cafa coll’ Arti, cominciò anche a paffar fuori d’Italia a mercantare . Un bel negozio parve loro quello di predar danaro ad uiura , e quello a poco a poco diventò il principale , e più gudofo loro impiego, perchè fruttava affaiflìmo . Nè forfè m’ingannerò in credendo, che mai-fimamente all’eforbitante lucro, che poi colava nella Città di Firenze, fi dee attribuire 1’ edere giunto quel Popolo a tal potenza nel Secolo XII. e XIII. che cominciò, e feguitò fempre più a dar Legge, ed imporre il giogo alle altre circonvicine Città . Tornando colà carichi d’oro i Cittad-ni, fabbricavano funtuofi Palagi, aumentavano 1’Arti e dal buon regolamento di queile procedeva poi 1' aumento del Popolo , e la necef-fità di slargare la Città, e la forza del danaro per fare , o fodenere le fuerre . Quelle compagnie , che da Giovanni Villani fon dette de gli ca/z, de’ Peru^i, AcciajuoLi, Bardi, Ammanati &c. tutte lotto nomedi Banchieri ipezialmente fi applicavano al traffico del danaro , cioè all’ U-fura. Atteila il medefimo Villjni , ch’effe Compagnie fallirono, perchè avendo predato ad Odoardo III. Re d’ Inghilterra un’immenfa quantità d’oro, nè potendo egli fodriisfare a ca.gion delle fue guerre, toccò a i Predatori andare colle gambe all’aria. Ma finita una Compagnia, ne faltava su un’altra; laonde il Conte Tegnmo, come s’ha dal medefimo Storico Lib. 7. Cap. 1 39. udendo il Conte di Poppi , che fi gloriava delle fue ricchezze, e di aver nella fua Armeria le B ile (Ire groffe de’Fio-renrini, ingegnofamente gli rifpofe : Parmene bene , Je non eh’ 10 intendo, die i Fiorentini fono grandi Predatori ad ufura . / Al vedere gli altri Popoli, che fruttuoiii mercatura foffe quella del predare, a quefta fi rivolfero anch’effi fpargendofi principalmente per la Francia ed Inghilterra , dove correa più danaro. Varie merci portavamo.;#.* hai. T. /. T no