154 Dissertazione in hac eadem modo habitantes funt, & fuerint &c. con tutte le rendite, che fi cavavano da quella gente. La Giudeca di V&nezia fi truova nominata in un Diploma di Vitale Faletro Doge di Venezia e Dalmazia nell’Anno 1090. Richiede un’altra Torta di Uomini di aver qualche luogo in querte mie carte ; e fono le Compagnie de Soldati, Ladri, ed Affaffini, che nel Secolo XIV. fieramente infertarono 1’- Italia. Compagne erano que-fte chiamate da gli Scrittori Fiorentini. Allorché qualche Principe e Città per cagion della Pace caíl’ava i fuoi Soldati, coftoro trovandofi feh-za paga cominciarono a Scegliere un Capo, e a formare una Società con alcune leggi. La maniera di iòftentarfi per loro, confìrteva inzaffare or qua, or là, mettendo in contribuzione rutto il paefe. Seco menavano'quante Donne rapivano, che loro piaceiTero; e prendendo gli Uomini, gli obbligavano al pagamento, fe volevano ricuperare la Libertà. Fermandoci in qualche Terra, o Cartello, vi portavano la rovina. Tremavano le rtelTe Città all’avvicinamento di sì barbariche Schiere: gente tutta come difperata, vogliofa di prede, e priva affatto di coScien* za. Per falvarfi dalla violenza, e ferocia loro, altro ripiego ordinariamente non v’era, che di Spedir Deputati per efibire gran fomma di danari, affinchè fi levaffero dal Contado, e p affa fiero in altro paefe a far lo fteffo giuoco, Siccome nemici di ognuno. A molte e moke migliaja di fanti, e cavalli afeendeva per lo più la Società di querta armata e Scapeftrata gente; e colà traeva la fèccia di tutti i banditi e malviventi, per avidità della preda, e per Fimpunità d’ogni fcelleratezza, oltre all a gran quantità di meretrici , famigli ed altre vili perfone. Onde a-veffero principio querte nefande Società, lo fcriife Odorico Rinaldi ne gli Annali Ecclef. all’Anno 1353. col chiamare: Monrealem ( Cavaliere di Rodi ) primum Sociatium turmarum, ques pojlea ltaliam univerfam , & Gallias dmuffirne afflixerunt, infelicifflmum Duclorem. Ma egli s’ingannò, degno per altro di ScuSa, perchè Seguitò Giovanni Villani, il quale nel Lib. 3. Cap. 89. Spacciò querta afferzione. Io tralafcio quella Società di Soldati mafnadieri comporta d’Italiani e Catalani, che per attertato del medefimo Villani nel 1302. fommamente afflifie la Grecia; ficco-me un’altra, che nel 1322. diede il guafto al Contado di Siena, e faceafi chiamare la Compagna, come ha lo iteffo Villani. E dico , che fatta pace nell’Anno 1339. fra i Veneziani e gli Scaligeri, LodrifioVif-conte formò un Efercito de’Soldati, ipecialmente TedeSchi, licenziati da Martino dalla Scala, e con querti portò la guerra ad Azzo Vifconte Signor di Milano. Et hac fuit prima Societas in Italia, come fi legge nelle Giunte alla Storia de’Cortufi Lib. IX. Cap. 181. Soggiugne quell’ Autore: Proh Italia: dolor & infamia ! Sancium autem nomen Societàtis a prodiioriòus, raptoribus, adultera , & furtbus hoòie occupatur. Non eru~