^ OQ vi a ufo di Carcere! Io però intendo diverfàmente quell’ifcrizione. Vedo che fi chiama quell* unica Porta', Porta btirgi BaJìlicce S. Panli : onde mi fembra che fia la lleflìffima oggi dettà Porta Sai) Paolo. Quefta potè effer munita d’alto, e fotte muro, come avea già San Leo-n-- IV. munite, e fortificate altre porte, e mura della Città, prima di fabbricar la nuova Città LSonina , per atteftato di Anaftafio ( fe&. 5t;. feq. ). Nè develì ammetter la nuova Giovunnipoli, ad onta di tanti diligentiffimi Antiquari, colla fola interpretazione d’Ifcrizio-ne Poetica in un Codice d’incerta autorità . Quel che è certo di eflo Codice , fi è che trovatili in eifo corrotte, e guafte le buone memorie o per adular Giovanni Vili, o per favorir chi vede di mal’occhio la Sovranità del Pontefice. Si vede ciò chiaramente nell’altra If-ctizione precedente: poiché dove 1’Aringhio, e il Turrigio leggono della Città Leonina, Principe cum fummo gaudens Hlotarius heros Perfecit, cujus emicat altus honor : ( ne’quai verfi fi efprime con iltorica verità la Sovranità di S. Leone IV. e l’ajuto che diede Lottarìo Augulto per terminar la non lieve imprefa della Città Leonina ) quel Codice goffamente contro l’iltoria, e con manifefta falfità legge. Principe cum fummo hcec cunei a Johannes Perfecit , cujus emicat altus honor. ■ - Onde vien lubito volontà a chi vede tal variazione d’interrogare a chi fi riferifee quel Principe fummo ì Perciocché fecondo la vera, e antica Jezione riferivafi a S. Leone V. fondatore della Città Leonina, in cui oltre alla Porta detta di S. Pietro di la dal Tevere, fece: il Santo Pontefice là Porta Viridaria, che metteva ne’prati 5 e due Pofterule, o fieno porte minori, una preffo a Cartel S. Angelo, e l’altra accanto al Torrione, chiamate pofcia porta Caltello, e de’Cavalleggieri. Ma nella corrotta lezione non può convenire ad altri, che ad uno degli Augulli coronati da Giovanni Vili, cioè a Carlo Calvo, o a Carlo Crafib . Niente più fuor di propoiito. Se in alcuno de’Pontefici è chiara la Sovranità, è in Giovanni Vili, talmente che Pietro de Marca ha creduto*, aver Carlo Calvo ceduto a ogni diritto de’tuoi Predeceffori *( Pag. an. 857. ». 4. ) . Sonovi oltre a ciò tante lettere di Giovanni Vili, all’uno, e all’altro di quelli Augufti, le quali iftruifcono abbaftanza chiunque le legge j che il Muratori è veloce in credere le faliità mani felle , quando foilengono la pre-tefa Sovranità Imperiale in Roma, e nello Stato della Chiefa5 ed è tardo all’ incontro in ammettere le teftimonianze certe della vera Sovranità Pontificia, ovunque le incontri . (17) pag. 393. Eruditamente offervò il Chiarimmo Giovanni Vignoli ( De ant. Den. Font. to. 1. P■ 9. ir feq. ), che il Lemma DNN ad altro non fi riferifee che alla Croce efpieffa nel Danaro. Quella erudizione non l’ammette il Muratori; ma pretende, che leggendoli Domini nofiri , o Dotninorum nofirorum , il che laici.» in forle , non s’ abbia da applicare ad altri , che agli Augulli d’Oriente. Tal fira opinione l’aveva già appoggiata a una Bolla d’Adriano divolgata da lui negli Scrittori Italici, e negli Annali an. 771. ) con quella Data: Im-pirantibus Domino nofiro piiffimo Augufio Conftantino a Deo coronato Magno tmp. an. 53. ¿r pofl Cof. ejus an. 35. fed & Leone Magno Imp. ejus filio an. 11. Ind. x. La bolla è a favor del Monìftero di Farfa , il che baila per renderla fofpetta. Si aggiugne che tre foli anni prima Stefano III. celebrò un Concilio contro Collantino Antipapa( del quale io pubblicai tutto il principio, e buona parte della prima Azione ) fenza alcuna menzione degli Augniti d’ Oriente: in nomine V atris, così comincia, & Filii , & Spiritus Sanali. Regnante uno, & eadem Sanila Trinitate cum eodem Patre , ir Spiritu Sanilo per infinita omnia fecula ; menfe Aprile die duodecima Indie ione feptima. Maniera come ben fi vede affatto nuova: mentre folevanfi per 1 addietro indicar gli anni degl’ Imperadóri d’ Oriente . Onde vediamo che S. Zacheria 1 an. 74 5 * ben tre volte in principio d’ogni Azione del fuo fecondo Concilio ( Lab. Co -.c. tom. 6. pag. 551?, ) ¿jCe : n nomine I). N. 1. Chrifii Imperante Domino piifjimo Aug. Lonjtantino mperatore anno 1$. pofi, Cof. ejus anno 5. menfe Ottobri die 1 j. India:. 14. Vero e che in que tempi Eutichio Elarco amminillrava 1’Efarcato di Ravenna a nome dell* Imper .dorè . All incontro a tempo di Stefano III. non v’era più Efarco , mentre il Ponte-,e^a Signore alloluto dell’Efarcato e della Pentapoli aggiunte dal Re Pippino agli Stati