2.4° Dissertazione bizzo Primo Marchefe d’ Efte, dove il Tuo Proccuratore Proteflatur, denunciai , & dicit, non ajfentiendo, prcedictam Dominam Aycham & Dominimi Tifolinum, ncc conjìiendo , heredes effe pradiclorum Dominarti m Alfer- ii & Daria , falvis omnibus aliis Juribus, Exceptionibus communibus , dd-fenfionibus Dominis Aychce, & Tifolino prcediclts . Credo io poi di avere abbaftanza provato nella Prefazione alle Leggi Longobardiche, non fuf-iìilere l’opinion di coloro, che hanno fcritto approvate le Leggi Romane, e abrogate le Longobardiche da un Decreto di Lottario I. Augu-ilo dell’anno 113(5. che niuno ha mai veduto. Aggiungo ora di aver veduto più di uno Strumento fcritto fui principio del Secolo XIII. cioè tanto tempo dopo l’imperio di etto Lottario, in cui fi fa profeifione delle Leggi Longobardiche. E Federigo II. Imperadore nel Lib. I Cap. 59. delle Coilituzioni della Sicilia fcrive: Secundum confuetudines appro-batas, ac demum fecundum jura Communìa , Longobarda videlicet & Romana . Adunque anche dopo 1’ Anno 1 200. erano tuttavia in vigore le Leggi Longobardiche. E in due Diplomi di Ottone IV. Augulfo dell’Anno 1212. da me rapportati nella Parte I. Cap. 40. delle Antich. Ellenii v’ ha queile parole : Nulla Lege Romana., vel Lombarda, feu Confustu-cune y vel Statuto gentis cujuslibet obviare valente. Però in quella maniera che celiarono in Italia le Leggi Saliche , Ripuarie e Bavareiì, e i Capitolari de gl’ Imperadori Franchi, anche la Longobarda andò in difuCo t facendo i Popoli a gara per reggerti colle Romane. DISSERT AZIONE V E N T E S I M A T E R Z A. De i Cojiumi de gP Italiani, dappoiché cadde in potere de Barbari V Italia. ANcoRCHE’anticamente i Greci e i Romani denotaffero col nome di Barbari tutte l’altre Nazioni, quafichè la Civiltà fotte un pregio della fola Roma e della Grecia, di cui non participattero gli altri Popoli: nondimeno più fpeifo , e più precifamente fi conferiva quella denominazione a quelle genti, che ne’coflumi comparivano rozze, incoltele talvolta dimentiche Bell’Umanità, e che o per abito , o per inclinazione proiettavano la ferocia . La maniera bensì del veitire , e la foggia diverfa delle velli può diilinguere una Nazione dall’ altra. Ma quella dìilomiglianza eileriore non è quella, che porti ettenzial differenza fra i Popoli, perchè fotto la diverfità de’ veilimenti fi può racchiudere un eguaie pulizia di Coftumi. Ciò, che fa veramente Barbaro, e ru-ilico 1 uh Popolo^ civile .ed elegante un altro , confiilc ne i Coilumi, e ne