3 3°	Dissertazione
tur. Ulùmum habitus eorum erat palium canum , vel faphyrlnum, quadran-gulum , duplex , fìc formaium , z/r quum imponeretur Kumeris , a/z/e 6*
      tangeret, 3«; lateribus vero vix genua contegeret. Tum baculus de arbore malo, nodij paribus admirabilis , rigilus, <S* terribilis cufpide , manuali ex auro vel argento, cw/rc ccelaturis infignibus prcefixo, portabatur in dexte-ra. Così egli, il cui lungo paflo non farà increfciuto ai Lettori. Anche Apollinare Sidonio tanto nel Lib. VJII. Epift. II. quanto nel Poema II. ricorda Rincula, co’ quali fi itringnevano le Fafce delle gambe. Nel Concilio Cloveshovenie dell’anno 747. Cap. 38. è decretato de’Monaci: Nec imitentur Sceculares in veflitu crurium per Fafciolas . Che dura (Te
V	ufo delle Fafci anche nel Secolo X. e XI. fi ricava dalle Confuetu-dini del Moniitero Cluniacenfe, raccolte circa Tanno 1070. da Udal-rico Monaco , dove fon permeile a i Monaci FaJ'cialce propter tibias infirmante . Sembra in oltre , che nè pure in eifo Secolo XI. aveifero i Popoli d'Occidente trovata miglior maniera di coprire le gambe. Perciocché San Simeone Romito, che pafsò a miglior vita nell’Anno 1016. come s’ha dalla fua Vita ne’Secoli Benedettini del Mabillone, mentre andava a trovare il Marchefe Bonifazio , veduto un Povero , che di mezzo inverno portava le gambe nude, gli donò Caligas fuas . Pare, che voglia dire le calze per coprir eife gambe , giacché il Marchefe , ammirata la carità del fanto uomo, confeflim duas hircorum pelles afferri , indefibi alias confui fecit. Reità dunque, che fia dovuta a i Secoli fuf-feguenti l’in venzion delle Calzette, che ufi amo oggidì. Sembra ora un’ Arte di niun conto , perchè la fanno le più delle Donne; ma il trovarla a mio credere fu mirabil cofa. Altre invenzioni ci fono , le quali a gui-fa dell’uovo, che il Colombo infegnò a itare ritto in una tavola, noi ora miriamo , ma punto non ammiriamo ; ma nè pur noi faremmo itati da tanto da trovarle. Che cofa più triviale c’è delle Staffe, coll’aju-to delle quali facilmente fi falea cavallo, e fi tengono cavalcando in ri-pofo i piedi ? E pure non le feppero inventare i Romani. Bifognava allora o faltare a cavallo , o valerfi di qualche fito alto , o avere uno Stratore 3 cioè chi colle mani ajutaife a montare a cavallo. Dolevanfi poi le gambe , e contraevano anche delle malattie per quello itar cotanto penzoloni. Rimeditili a tutti- coll’ ufo sì comodo d’eife Staffe.
DI S-