XVI « ne de i Secoli di mezzo : ma non così parve a varj Letterati Tuoi Armici, i quali perciò cominciarono a limolarlo fortemente, perchè rida-celTe in compendio, e trafportaffe nella noftra Lingua le fue Differta-zioni fopra ie Amichila Italiane. Gli rapprefentavano effi, che quefte in Latino fervivano folamente per Ja gente dotta : laddove ie foiTero fta-te tradotte in Italiano, avrebbero potuto participare dell’Erudizione'in effe contenuta eziandio i men dotti, anzi taluno de i dotti raedefimi, cui mancava il polio di provvedetele ne i fei Volumi in foglio. In oltre