Decima ottava? 171 tati Mtnijlri, & Actores Reipublica; e van d’ accordo con effe tanti Diplomi de gli antichi Imperadori, dati fuori deli’ Efarcato, e del Ducaio Romano; come anche il Concilio II. di Aquisgrana tenuto nell’Anno 836. ed alcuni Capitolari di Carlo Calvo, ne’quali tutti s’incontrano i Mi-niflri delta Repubblica, cioè i Miniftri del Principe , fía Re od Impera-dore. Talmente è certa quefla fpiegazione, che anche i Principi di Benevento e di Salerno fe ne fervivano ne’ loro Dominj. In un fuo Diploma dell’Anno 959. Gifolfo I. Principe di Sa^rno parla de Aquario Antiquo ( cioè di un Canale ) nojlree Reipublicce pertinente , eh’egli concede ad una Chieia. In- un Capitolare di Sicardo Principe di Benevento è ordinato, che niuna Gabella a parte Reipublicce imponatur. E preflo 1’ Ughelli ne’Vefcovi di Benevento, Pandolfo e Landolfo Principi Beneventani in un loro Diploma ufano queile parole: Absque ullius Comitís, Gajtaldei, feu Judicum Reipublicce inquietudine. Chiaramente poi fi lcorge la forza della parola Respublica in un Diploma di Arrigo il Santo Re d’ Italia nell’Anno 1007. in cuì prende folto la fua protezione Landolfo Vefcovo di Cremona colla pena a i Contraventori di pagare Cento Libbre di argento puro, tjiedietatem nojlree Reipublicce & meòietatem &c. E Guai-mario IV. Principe di Salerno in un Diploma del 1035. dichiara, che il Moniilero di Santa Trinità, è de Dominio & defenfione nojlra, nojìraque Reipublicce. Notizie tutte, che difiìpavano affatto il fogno fabbricato fulla parola Respublica, appofla per foilenere altri fogni. TiìUOVANSI poi ne gli antichi Diplomi Reipublicce Exactores. Il Du-Cange nel Gloflario crede lignificati con ciò i Pubblicani, vili efattori delle rendite del Principe. E non fi può dubitare, che fon compfefi fotto quella voce. A me nondimeno fembra verilìmile , ch’effa abbracciaffe anche tutti i Miniilri del Fifco, e Patrimonio Regale, cioè Actores , Agentes , Aclionanos, Procuratores Reipublicce , ed altri limili Ufizj Fif-cali. Ma quello, che non sì toilo alle volte s’intende, lì è la menzione Partís pub tic a , femhrando, che quefla fia cofa diflinta dab Fifco Regio. In un Privilegio dell’Anno 978. in cui Ottone II. Augnilo conferma i fuoi Beni al Vefcovato di Cremona,-fi legge: Ut nullus publica , aut Regia Partis Proccurator &-c. Se fecondo noi la Parie Publica. iìgnifica il Filco Regio , perchè fi mette qui la dillinzione Publica aut Regia Partis Procurato!'? Ma per fola maggior dichiarazione tengo io per aggiunta la parola Regia. In fatti nello il e fio Documento fi legge: pertinentem ad noflratn Publicam partem . E più fotto: Qui ¿quid ad Pubblicani partem pertinens ; Imperiali largitale 'ejusdem Ecclejìce ejl contraditum Pontificio. Donavano gl’Imperadori i Beni fuoi, e non li altrui. Finalmente viene ivi determinato, nemo Comes, Vicecomes, Sculdafcio, Ga-Jìaldius , Decanus, Publica, & Imperiali s , aut Regia partis, tenga Placiti in que’Beni. Cqii tre diverfe parole viene lignificata la medefima Y 2 . cofa.