[5-VH-19] Giuseppe Volpi 689 coi capi attuali del Consiglio Supremo finora non lo soddisfano affatto. 5 Luglio. Oggi ho avuto il piacere di veder giungere nel mio ufficio l’amico Giuseppe Volpi. È stato mandato qui direttamente da Nitti per collaborare con Maggiorino Ferraris e con me nelle trattative economiche. Dalle sue parole mi pare di comprendere che Nitti gli ha raccomandato di « farmi le pulci », ma ciò non turba la cordialità del nostro incontro. Oggi il Consiglio dei Cinque ha ripreso le sue sedute, essendo ultimati i colloqui particolari di Tittoni. Lansing ne riferirà a Wilson. Abbiamo l’impressione che l’assenza di Wilson, anziché facilitare eque soluzioni, come si sperava, è un grave elemento di indecisione e di ritardo. Al Consiglio assisto anch’io e riferisco sui furti, compiuti dal Governo di Béla Kun, di oro e di titoli pubblici nelle banche ungheresi. Sono incaricato di riunire d’urgenza la commissione, onde prepari un provvedimento atto ad impedire che tali titoli possano essere realizzati nelle borse o su qualsiasi altro mercato. Le cose vanno male in Italia sotto il ministero Nitti. Il mio successore agli approvvigionamenti, on. Murialdi, che, pur essendo solo sottosegretario, fa il bello e il brutto tempo, possedendo, a quanto pare, ambo le chiavi del cuore del presidente del Consiglio, non sa frenare l’aumento dei prezzi. Disordini gravi scoppiano ovunque. Gli scioperi succedono agli scioperi, e sempre di carattere politico: in Romagna si azzuffano socialisti e comunisti, con morti e feriti fra carabinieri e operai che volevano addirittura assumere tutti i pubblici poteri. I cambi cominciano a salire. 6 Luglio. Sono felice di avere con me Giuseppe Volpi. Ho un gran desiderio di ritornare a casa. Nessuno della delegazione ita- 44-