[20.vn.19] Conferenza pel carbone coi tedeschi 721 diare le modalità delle prime consegne di carbone alla Francia ed all’Italia, in base al trattato con la Germania, che è stato regolarmente ratificato e che entra in vigore per la parte economica, con le immediate consegne di carbone in conto riparazioni. Sono incaricato di presiedere gli esperti di tutte le Nazioni alleate che dovranno discutere e fissare le norme sopra indicate coi dodici tedeschi. La prima riunione dovrà aver luogo a Versailles lunedi venturo, giorno 21. 20 Luglio. Mi alzo in preda a grande stanchezza. Non mi sento bene. Vado a fare una lunga passeggiata al Bois de Vincennes e poi riposo tutto il pomeriggio. Con grande sforzo la sera assisto ad un pranzo offerto da Tittoni ai capi delle delegazioni alleate. Stamani il segretario della Conferenza Dutasta ha fatto la consegna del testo completo del trattato coll’Austria ai delegati austriaci in Saint Germain. 21 Luglio. Alle quattro mi sveglio con dolori addominali. Aumentano, ed alle sette trovo difficoltà ad alzarmi. Penso che sia un attacco di colite. Ne soffersi già nel 1916, e l’ultimo fu molto grave: m’inchiodò in letto per 40 giorni e ci vollero tre mesi per rimettermi. Decido di curarmi subito. Mando a chiamare Attolico perché si rechi in mia vece a Versailles a presiedere la riunione coi tedeschi. Ma tornano a riferirmi che Attolico è partito improvvisamente per Londra. Mando a chiamare Guido Jung: egli pure si è assentato. Faccio cercare del capitano Lazzarini: non c’è. Sono questi i tre miei collaboratori che conoscono la questione del carbone: altri non esistono. Con un violento sforzo di volontà mi alzo, e dolorando percorro in automobile la strada dall’Edouard VII al Trianon Palace Hotel di Versailles, ove trovo gli undici 46.