Vili INTRODUZIONE e oggi nei libri noi repugnamo a tutte le miserie così personalistiche come regionalistiche, tanto grammaticali come voca-bolaristiche. Perchè, è bene ancora ricordare, la lingua non è cosa ferma ed immobile, ma in continuo divenire e si rinnova continuamente nel pensiero e nella coscienza del popolo. La lingua marinara italiana — che è patrimonio nostro e antichissimo come bene dimostra lo Jal nel suo Glossaire nautique -— subito dopo l'unificazione del Regno, invano cercò un illustratore: il dizionario del Parrilli, che si ispirava in gran parte dallo Jal, venne allora adottato dal Ministero della Marina, imperante il Persano, ma non attecchì. Venuto al potere il Saint-Bon, magnifica e gloriosa figura, che da più anni si era occupato di linguaggio marinaresco, fin d'allora tracciando per sommi capi le linee di un dizionario marinaro, sostenne la ineluttabile necessità di usare talvolta nel linguaggio marino anche parole forestiere, ma al tempo stesso saggiamente ammoniva che non è però lecito prendere senza cautele. Nel linguaggio volgare si hanno molti vocaboli dialettali e molti stranieri, o coniati sopra di essi, sia per effetto di nuove invenzioni, sia per altre cause. Io stimo, — scriveva il Saint-Bon, — possano essere conservati quando introdottivi per la prima cagione, ma vorrei fossero assolutamente banditi, quando non siano che una servile soggezione alle creazioni straniere. Egli fin d'allora indicava due metodi per usare le parole straniere necessarie al linguaggio navale: o dell'assonanza, o della traduzione: dei due preferiva il primo, perchè, nel fatto specifico, si accetta una voce straniera per non averne una nostrale, nel secondo, invece, si accetta l’idea e l’immagine creata da un altro popolo. D'altra parte, e con ragione, condannava un esagerato purismo che vorrebbe dare l'ostracismo ad ogni barbarismo, il che può portare alla grave conseguenza di bandire da un dizionario navale ogni vocabolo che non sia tratto dalla Crusca. Infine, il Saint-Bon, proponeva, precorrendo modernissime idee, che si compilassero tanti dizionari regionali quante sono le regioni storiche marinaresche italiane e da questi singoli e parziali dizionari, trarre poi gli elementi per un dizionario nazionale.