Abbandono — 2 — Abbassamento necessità, ferita o vigliaccheria; » la nave od un posto da difendere; ■ la caccia, cessare l’inseguimento di una nave; « un convoglio, una preda, cessare di scortare un naviglio, o di tenere una preda fatta. La nave si abbandona anche in caso d’incendio, o di pericolo di colare a fondo per falle non riparabili, per arenamento o incagliamento. L’abbandono si fa in altri più casi: se la nave sia catturata; per naufragio; per avaria che la inabiliti a navigare; ■> la nave, nel caso che essa o il carico, per effetto del mare, abbia sofferto dei danni. Si può cedere agli assicuratori o la nave o il carico, o tutti e due. Si abbandona la nave per sottrarsi a forze superiori. L’abbandono si eseguisce con barche, con andirivieni, tavole, alberi, pennoni, ed altri corpi galleggianti. Abbandono l’atto col quale il commerciante che ha fatto assicurare le sue merci su di una nave ne denunzia la perdita all’assicuratore, lasciando in suo dominio gli effetti per i quali l’assicurazione fu pattuita, intimandogli il pagamento della somma assicurata. La legge mercantile, nel-l’art. 632, determina i casi in cui può essere fatto l’abbandono: 1° naufragio, 2° preda, 3° arresto per ordine di potenza estera, 4° arresto per ordine del Governo, 5° inabilità alla navigazione, 6° perdita o il deterioramento delle cose assicurate; - di nave, abbandonarla da parte di chi ha il dovere o l’interesse di custodirla. Il nostro diritto contempla tre casi di abbandono della nave e cioè: a) abbandono di nave in mare (art. Ili Cod. Mar. Mere.: D. L. 17 sett. 1925, n. 1819); b) abbandono di nave ai creditori; c) abbandono agli assicuratori (Cod. Comm. art. 602-641). Questa legislazione è adottata presso a poco anche presso le nazioni straniere. Vedi: G. Paratore, La responsabilità degli armatori, Roma, 1914. Abbarbare legare con le corde delle barbe; » fissare con un canapo l’antenna di maestra e il trinchetto, in tempo di mare grosso. Abbarbato da abbarbare, che è stato abbarbato. Abbarcamento effetto dell’abbarcare. Abbarcare dare la curva ad una tavola, piastra o lamiera, simile alla curva del corpo delle barche, ordinariamente per mezzo del fuoco; « curvare e piegare nel senso della lunghezza per averne stortami e fasciami secondo la voluta curvatura de’ garbi. « Mettere una cosa sull’altra; ammassare. Abbarcarsi dicesi delle tavole o altro che per qualsiasi causa abbiano preso una data curva, che si siano incurvate. Abbarcato da abbarcare. • Storiarne abbarcato. Quello che è piegato per arte. Abbarcatore chi o che abbarca <* Maestranza dell’arsenale, cui si affida la piegatura dei legnami, delle piastre e simili. Abbarcatimi l’atto o l’effetto del-l’abbarcare, o curvare. Abbarrare chiudere il passo con barra, cioè legnami, botti, pah, tronchi d’albero ecc., per chiudere il passo o ritardar la marcia del nemico per via di terra o di mare. Abbaruffarsi dicesi delle onde del mare quando al cominciare della burrasca si spingono le une contro le altre. Abbarzare termine livornese. Tener ferma un’ancora, una randa, un’invasatura mediante le barze. Abbassamento termine con cui si indicavano alcuni trinceramenti fatti sulla parte più alta della poppa di un vascello, per adattarvi i moschettieri. Vocabolo non più in uso; » di temperatura nell’aria, ne’ fornelli, nelle caldaie