Dado — 108 — Dan Dado guarnimento di metallo posto in mezzo d’una puleggia di legno, nel quale passa il perno intorno a cui gira la puleggia stessa. Esso serve a difendere dalla corrosione la puleggia ed a facilitarne il moto. Dagg in olandese l’estremità della gomena. Dak tipo di naviglio, di forma fina, che si usa alla foce del Gange. Daltonismo malattia particolare della vista: per quanto interessa gli uomini di mare vedi: Raineri S., Il daltonismo e gli ufficiali di marina. In « Riv. maritt. », 1880. Dandy specie di cutter. Danno vedi Avaria, pur tenendo presente il diverso valore delle parole, in quanto avaria è un danno determinato dal mare. Dara fascio di oggetti, come alberi e pennoni di rispetto, lapazze, remi, montanti delle tende, scale o ponti da sbarco, ecc., che si sogliono tenere in corsia o lateralmente alle lancie sui passa-vanti nel senso della lunghezza della nave; «ponte posticcio sulla nave. Dar caccia inseguire ostinatamente una nave per raggiungerla, per combatterla, per impadronirsene o semplicemente per riconoscerla. Dar di becco sta per beccheggiare, l’oscillare frequente di una nave da poppa a prua, per modo che la prua or sollevandosi, or ricadendo sembra dar di becco nell’acqua. Dare alla banda carenare, abbattere in chiglia. Dare brandeggio lasciare qualche libertà di movimenti a checchessia, specialmente parlando della barra del timone, diminuire la tensione, sciogliere alquanto una ritenuta, una fune e simili. D Dare fondo affondare l’ancora, gettare l’ancora in mare. Dare indietro indietreggiare, procedere colla poppa innanzi. Una nave dà o va indietro quando vengono meno le sue ancore, nel girare di bordo in prora allorché trovasi nel letto del vento, allorché le si imprime questo moto retrogrado con una disposizione di vele all’uopo, o col fare agire in senso inverso la macchina delle navi a vapore. Dare in secco incagliare, arenare o semplicemente urtare colla prora o colla poppa contro un banco od uno scoglio. Dare rimorchio prendere a rimorchio. Dare un salto lasciare tutto ad un tratto e di poco un cavo molto teso o troppo teso. Dar le poppe antica ed energica espressione per indicare la fuga delle navi dal campo di battaglia; equivale a fuggire il nemico, prender caccia. Darsena parte dell’arsenale, ove si custodiscono le navi disarmate e galleggianti; - spazio di mare compreso nell’arsenale e riservato ad usi speciali. È parola che deriva da arsenale che è quello specchio d’acqua interno con una sola — o al massimo due — stretta comunicazione col mare. Dar volta fermare o fissare una fune avvolgendola due o tre volte attorno ad una caviglia, ad una tanaglia o ad un pastiere. Dattero di mare mollusco bivalve, chiamasi anche balano o folada, ottimo a mangiarsi. È così chiamato per la sua somiglianza col dattero. Dau nome di una nave araba fornita di una vela sola: nella