Disalveare — 114 — Dislocamento Disalveare cavar dal vecchio alveo, e far entrare nel nuovo. Dicesi di fiumi, o di corsi d’acqua. Disarmare licenziare da una nave l’equipaggio, togliere l’attrezzatura, le armi, od anche una sola di queste parti che ne formano l’armamento, purché cessi dal navigare per un tempo più o meno lungo. Disarmare i remi togliere i remi dalle loro scalmiere e porli dentro alla lancia per cessare di vogare. Disarmo levare il materiale che costituisce l’armamento di una nave e congedarne l’equipaggio; « durata del disarmo. Disastro (Bastimento in) quello che per gravi danni patiti, sta per naufragare allorché infierisce una tempesta. Dicesi anche in disastro a cagione di avarie o mancanza di viveri o che abbia incendio a bordo e che non possa continuare nel viaggio. Allora fa i segnali di soccorso, che si chiamano segni di disastro: bandiera in derno alla cima, cannonate, fanali e fuochi durante la notte. Disattrezzare spogliare la nave degli attrezzi che sono gli attrezzi maggiori; parlando di pennoni o d’alberi ai quali si tolgano i loro attrezzi o guarnimenti speciali dicesi sguarnire. Disbandare sollevare il naviglio che già fosse sbandato, o troppo inclinato alla banda. Disbarcare togliere qualche cosa dalla nave; - uscir dalla nave. Disbittare sciogliere dalla bitta. Discagliare togliere una nave dall’incaglio. Rimettere a galla un bastimento incagliato; uscire dal banco di sabbia o dalla secca per il flusso della marea. Anche, e meglio, disincagliare. Discarico l’atto di scaricare le artiglierie, le merci o altro dalle navi. Anche scarico. Disciplina navale è la scienza delle stabili relazioni fra superiori e inferiori, che coordina la loro azione come un tutto organizzato e permette di vivere socialmente insieme. Non è soltanto un prodotto militare, ma deve anche comprendere il sentimento. Essa deve esser mantenuta con criteri e mezzi morali dando agli uomini una idea per quanto è possibile dei loro doveri. Discollato corso di tavoloni da poppa a prua pei lati del naviglio che coprono tutti i colli del corbame; » mettere il discollato all’acqua andar tanto alla banda che tocchi il mare; * fregio del discollato dentelli o cordoni che ornano la parte esteriore del parapetto. Anche cinto. Discuneare levare i cunei che tengono fermi gli alberi nelle loro losche o lumiere che sono i fori dei ponti pei quali passano. Anche sbiettare. Diserzione mercantile abbandonare il posto convenuto; il marinaio che si è impegnato a compiere un viaggio, o una campagna di pesca ha l’obbligo di mantenere interamente il suo impegno. La diserzione è punita con pene più o meno gravi, di carcere o di multa. Diserzione militare abbandonare l’armata. Porta pene gravissime, più gravi ancora in tempo di guerra. Disincagliare togliere il bastimento dal luogo ov’è incagliato, trarlo dal secco, e rimetterlo a galla. Vedi Discagliare. Disingranare dicesi specialmente della catena dell’ancora e vuol dire levarla dall’ingranaggio dell’argano ove fa presa colle sue maghe. È nell’uso, ma con valore diverso dalla etimologia. Dislocamento caratteristica di una nave che ha intimi rapporti colla galleggiabilità; » è il peso del volume d’acqua che sposta la carena1, cioè a dire il peso che una nave è capace di imbarcare. Si esprime in tonnellate. Gli inglesi esprimono il dislocamento o spostamento delle navi in ton-