462 Rimanere negli organi economici [24.1v.19] amici dell’Italia che le vogliamo risparmiare una futura guerra con gli altri nostri amici serbi, croati e sloveni... che si sono disgraziatamente sempre battuti contro l’Italia...; noi neghiamo a Fiume l’autodecisione per impedirle di fare una sciocchezza, ed impediamo ai dalmati di fare altrettanto... Se non acconsentite non firmiamo la pace. » Ma ha ragione Orlando: Resistere, resistere, resistere! L’Italia che ha vinto sul Piave, vincerà anche a Parigi. Nigra signanda lapillo, la data del 23 aprile. Ma fra pochi anni non sarà che un triste ricordo. 24 Aprile. Appena so Orlando sveglio, scendo da lui. Gli dico: « Noi usciamo dalla conferenza, ed io ieri sera ne sono uscito per il primo. Ne usciamo perché Wilson si è appellato al popolo italiano, e andiamo al popolo perché decida fra noi e Wilson. Ma non abdichiamo dalle nostre funzioni di grande Potenza, pari alle altre, direttrici della vita internazionale. Non dobbiamo dunque uscire dagli organi e dagli uffici che dirigono la vita internazionale, che sono il Consiglio Supremo economico e le commissioni che ne dipendono. Il Consiglio Supremo economico opera al-l’infuori della conferenza. Incarichiamo Attolico di continuare a rappresentarvi l’Italia; lo farà degnamente. Possiamo avere piena fiducia in lui. » « D’accordo », mi risponde Orlando, « ma avvertine Sonnino ». Scendo da Sonnino: è subito d’accordo anche lui; anzi mi pare contentissimo della mia proposta. Chiamo tutti i miei funzionari e passo la parola d’ordine. Nessuno frequenti più le commissioni della conferenza. Attolico ed i suoi collaboratori continuino a frequentare il Consiglio economico e relative dipendenze, tenendomi giornalmente informato per telegrammi. Darò più tardi istruzioni circa le partenze. Intanto tutti aprano occhi ed orecchi.