Armatore — 29 — Arrancare bordo marinaresco militare. Naviglio è il complesso delle navi, ma allorché le salpano ufficiali e marmai ed entro vi si accumulano munizioni e vettovaglie, allora costituiscono l’armata che si divide in squadre, divisioni, squadriglie. Armatore chi impiega una nave per uno o più viaggi o spedizioni, munendola degli oggetti necessari e affidandola a un capitano o padrone, sia egli o no il proprietario. Oggi si hanno tre specie d’armatori: l’armatore proprietario che amministra direttamente la propria nave; l’armatore gerente, che può essere o non essere comproprietario della nave, che ha il mandato di provvedere a quanto occorre all’esercizio della navigazione e del commercio col mezzo della nave; l’armatore noleggiatore, che può avere anche la proprietà di uno o più carati il quale mediante locazione della nave si rende cessionario del godimento della nave stessa, la arma, elegge il capitano ed esercita in genere con essa l’industria dei trasporti in proprio nome e per proprio conto. Si rimanda per tutte, alle due seguenti pubblicazioni: Giriodi M., Armatore, in « Digesto Italiano »; G. Paratore, Le responsabilità dell'armatore, Roma, 1914. Armatura qualità e disposizione degli alberi e delle vele. Armeggio armamento, provvigione, attrezzatura. Armi subacquee quelle d’insidia come il siluro, la torpedine, il sottomarino di cui vedi alle voci. Si rimanda a: Bravetta E., Cenni storici sulle armi subacquee, in « Riv. Maritt. » II, 151, (1890); • SlMlON, L'adozione e l'evoluzione delle armi subacquee, id. id., aprile, 1927. Armo sinonimo d’armamento e si riferisce più specialmente agli uomini che vogano; espressione usata nel canottaggio per dire che l’imbarcazione ha due, quattro, otto vogatori. Armstrong tipo di cannone che porta il nome dell’inventore. È rigato e a retrocarica e venne dapprima adottato dall’Inghilterra. Arpagone strumento che si usava sulle navi dagli antichi. Si usava nei combattimenti navali per afferrare la nave nemica, trarla vicino e depredarla. Si adopera anche oggi per aggrapparsi coi battelli agli scogli, alle sponde e rimanervi fissi e sicuri. Arpione arnese da pesca che può essere a forma di uncino, oppure con punta a lancia i cui angoli inferiori si restringono nel conficcarsi nella carne del pesce e dopo l’entrata si allargano impedendo l’uscita. Serve particolarmente per i tonni. Arpone vedi Fiocina. Arragna unione di varie cordicelle tese, formanti reticella, e quasi simili a tela di ragno, disposte in vari punti nel contorno anteriore della gabbia, per fermare gli orli fluttuanti delle vele delle gabbie, di maestra, di trinchetto e di contramezzana, e d’impedir loro d’intricarsi sotto le gabbie dove strofinandosi correrebbero rischio di distruggersi. Arranca! comando dato ai rematori d’un’imbarcazione perchè voghino con molta forza, quasi a svellere, strappare gli scalmi a cui sono attaccati i remi, per cui usasi pur dire strappa che è perfettamente la stessa cosa di arranca. Arrancare fare molta forza coi remi quasi a strappare gli scalmi, per cui dicevasi sempre e dicesi tuttavia indifferentemente « dare una buona arrancata ». Arrancare a voga cioè di forza; a arrancata aggiunto di voga, nel parlare dei marini vale: voga di tutta forza.