Levata — 171 — Liburna Levata (porto o rada di) porto o rada dai quali per la conformazione della costa che li forma o per i venti che vi dominano, ren-desi sempre facile la partenza; « essere in levata pronti alla partenza. Leva (tiro di) colpo di cannone a polvere insieme col quale si alza una bandiera speciale od un fiocco e dinota che la nave s’apparecchia a partire. Con esso si chiamano a bordo le persone dell’equipaggio che fossero a terra; » mare di leva grosso e lungo, che viene dal largo; « onda di leva l’onda sorda che si vede venire dal largo e che è indizio di vento violento. Leventi nome dato ai pirati dell’antica Venezia. Levrieri dell’oceano chiamavano gli inglesi intorno al 1890 i vapori passeggeri che percorrevano le linee che da Nuova York conducevano ad Amburgo, Anversa, Havre, Genova ecc. Il Vecchi volle introdurre nel 1892 per questi transatlantici il nome di Ippocampi « Riv. Nautica », 1892. Lezo tappo che chiude il foro praticato nel pagliuolo delle piccole barche per lo scolo dell’acqua; » anche il tappo che chiude il foro. Lezzino cordicella sottile commessa con due o tre filacci di primo tiglio. Si usa per fasciature, legature di poca importanza. In veneziano spago sforziti, cioè rinforzato. È in genere uno spago rinforzato di due, tre o più fili di canapa, generalmente di prima qualità. Liban vedi Sparto. Libanella piccola fune d’erba per servizio delle navi e della pesca. Libare vuotare più o meno una nave del suo carico allo scopo di alleggerirla, per superare un basso fondo, disincagliarla, o per altro forzoso motivo. Dicesi pure far gettito. Libato (bastimento) bastimento alleggerito. Libbra misura assai famigliare parlando di macchine marine. La pressione di 1 libbra per polhce quadrato corrisponde a 0,07030876 per cmq. Libecciata vento impetuoso di libeccio (da libitico, cioè della Libia), intermedio tra mezzogiorno e ponente. Libeccio punto della rosa dei venti che corrisponde al S.W.; « vento che spira da tale punto, cioè da sud-ovest. Diminutivo: libec-ciuolo, freschetto, ma non violento. Libera pratica la concessione da parte di un’Autorità d’un porto ai passaggeri di una nave di scendere a terra o di entrare liberamente nel paese. Se la nave proviene da paese infetto o reca malati contagiosi a bordo o anche solo il sospetto che ciò possa essere, non si concede hbera pratica se non dopo un periodo più o meno lungo di contumacia; talora si fanno disinfezioni prima di dar pratica hbera, a scopo di precauzione. Libo barcaccia, pontone, piatta od altro galleggiante, con o senza coperta col quale si scaricano le navi. Dicesi pure aleggio. In tutti i porti sonvi delle barcaecie destinate a quest’uso le quah hanno nomi bizzarri e di circostanza: peata, chiatta, ecc. Librazioni fenomeno celeste. La immobilità delle macchie che si osservano sul disco lunare, le quali dimostrano che la luna presenta alla Terra sempre lo stesso emisfero. Liburna legno leggero e velocissimo che si adoperava per le cacce degli acquatici su pei fiumi, nei laghi e nelle paludi; » specie di bastimento inventato dai Liburni, che se ne servivano per ¡scorrere fra le isole del Mar Jonio. Fu adoperato dai Romani nella seconda guerra punica.