Fontana — 131 — Fortunale tura del fondo. Nella nostra marina sono usate le seguenti convenzioni: alg = alghe ; j — fango; p=pietre; r = roccia; s = sabbia. Generalmente sulla cresta sottomarina originaria si sono formati depositi, che possono essere di tre specie: litoranei, terrigeni, pela-gici. Fontana il recipiente che contiene l’acqua d’uso giornaliero per il personale di bordo nelle lunghe navigazioni. Fonte parte della stiva corrispondente all’ampiezza maggiore della boccaporta. Forbici di uno straglio la parte superiore dello straglio, cioè quella che deve essere incappellata. Forcacci le ultime coste della poppa che sono tanto poco aperte da assumere la forma di una forca a due denti; l’ultimo dei forcacci verso poppa si chiama pettorina, su cui posa il trigante. Forgia piccola fucina mobile, adoperata sui piroscafi e navi da guerra, per lavorare il ferro. Fori di litofagi piccoli fori ciechi, cilindroidi od ovoidi, praticati nelle rocce sommerse dal mare da molluschi bivalvi che cosi si procurano efficace difesa. Quando tali fori si trovano fuori d’acqua attestano uno spostamento avvenuto fra i livelli rispettivi del mare e della terra emersa. Formazione dicesi una determinata disposizione relativa di navi, divisioni o squadre di una forza navale. A seconda dei casi, la nave divisione o squadra chiamasi unità della formazione; « ordine nel quale sono disposte le navi in una squadra. Forme per forme di una nave s’intende la rastramazione della figura della carena verso prora e verso poppa della corba maestra. Più le piane sono elevate e più le forme riescono rastremate. Formiche piccoli scogli pochissi-simo elevati dalla superficie del mare, e molto vicini gli uni agli altri, generalmente in prossimità di qualche isola maggiore. Entrano nel genere delle secche. Forte la parte più larga del corpo della nave. Deve essere sempre sopra la linea d’acqua della nave a giusto carico. Si dice forte alla banda quella nave che ha molta stabilità, che regge qualunque velatura, che sbanda poco da sottovento. Forte! voce di comando per fare arrestare d’un tratto coloro che alano, o che girano l’argano, e si sott’intende: agguanta. Forteto fondo scoglioso e ampio del mare. Ma è del gergo dei pescatori del Tirreno. Il Fanfani lo usa nel senso di terreno ingombrato da boscaglia. Fortezza rinforzo di tela messo agli angoli delle vele: di qui il verbo fortez-zare. Si dice anche, nella Marina da guerra, di piazza forte marittima di prim’ordine, con tutti gli accessori e le opere interne ed esterne. Fortuna per burrasca di mare, vento forzato, vento fortissimo, tempo burrascoso. In Dante (Purgat. XXXII, 116): «Piegò come nave in fortuna ». Sonvi alberi, vele ed altri attrezzi detti di fortuna perchè s’adoperano in tempo di fortuna in luogo di quelli ordinari; • fortuna di mare, accidenti a cui sono esposte le mercanzie che formano il carico di una nave. È vocabolo marino antichissimo, che di fronte alla marina a vapore ha perduto gran parte del suo valore; » vele di fortuna ciascuna di quelle vele forti, piccole, basse, che si mettono in caso di tempesta, invece delle vele alte, grandi e leggere. Fortunale burrasca di mare con vento impetuosissimo e cielo minaccioso, uragano, temporale, tempesta di mare. È parola d’uso marino ed ha lo stesso valore che fortuna di mare.