Divisione
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Dragante
altro corso d’acqua restituendola più a valle dopo un certo percorso.
Divisione parte di un’armata navale, o piccola armata navale, non minore di tre navi e posta sotto gli ordini di un solo ufficiale il quale suol essere un contro ammiraglio od un capitano di vascello.
Doanga piroga del Gange.
Dock vasto bacino circondato da banchina nel quale entrano le navi per il loro carico o scarico. Tale vocabolo serve anche ad indicare uno stabilimento commerciale creato nel punto ove finisce una via di mare e comincia una di terra, e destinato a far passare le merci nei magazzini e dai magazzini sui carri, col maggior comodo e colla minor spesa possibile, oltre al fatto che le merci sono sicuramente custodite. Il Dock tiene un po’ del bacino di carenaggio e un po’ del magazzino. Il Guglielmotti —- che è un purista — vorrebbe sostituirla con dicco ma... chi lo usa? Vedi Calata come si dice nel dialetto ligure.
Dogana tassa stabilita a certe merci all’entrare o all’uscire da uno Stato; 0 luogo ove si scaricano le merci per gabellarle.
Doganiere impiegato addetto alla dogana.
Dogare porre e rimettere le doghe.
D6gre bastimento olandese che prende il nome dal banco di Dógre presso Terranova. Lo si usa particolarmente per la pesca delle aringhe.
Dolce detto di vento, di clima, di aria: temperato. Detto di acqua, che è pura, non salsa.
Dolphin Lights in inglese così si denominano le luci sistemate su pali (o gruppi di pah riuniti) piantati sul fondo come le briccole, in zone di poco fondo non esposte al mare.
Doppiare termine proprio della marina. Significa passare a breve
  distanza, descrivendo un breve giro, dall’una all’altra parte di un capo, di una punta, di un’isola. Quando si passa in linea retta si dice: montare.
Doppieggiare navigare, facendo più volte doppi giri.
Doppino quella parte di un canapo,
  o	corda qualunque che si ripiega a doppio sopra se stessa: » come nodo marinaresco è quel ripiegamento che fa una cima sopra se stesso coll’arco alla curvatura. Entra come elemento in ogni nodo.
Doppio parlato specie di nodo che si usa per mettere un paranco a coda sopra una manovra.
Dormiente d’un cavo il dormiente d’un cavo, il fatizzo o l’arrecavo è la estremità d’una fune formata con un nodo o con una legatura ad un punto relativamente fisso.
Dormiente o puntuale pezzo di costruzione che cinge la nave internamente e per lungo, fissato alle sue coste e sul quale vanno ad incastrarsi ed appoggiarsi le teste dei bagli, a guisa delle travi sopra alla cornice d’una sala.
Dove (Regole di) servono per governare un bastimento in una tempesta rotativa, e sono riassunte in due tabelle che sono riportate in molti testi di nautica.
Draga istrumento meccanico fatto a cucchiai e di gran bracci a leva, adoperato particolarmente nei porti, fiumi, canali per toghere il deposito di fango che impedisce il passaggio alle navi. Si usa anche il vocabolo Cava-fango più italiano o anche bargagno come vuole il Guglielmotti (draga viene dal francese drague). Vedi Pirodraga.
Dragamine (battello) battello per lo più di piccole dimensioni, acconciamente attrezzato per il dragaggio delle mine o torpedini subacquee disseminate nel mare in tempo di guerra.
Dragante voce dialettale per tri-canto o trigante.