[4.XI.I8] Armistizio di Villa Giusti '95 4 Novembre. È stato firmato l’armistizio a Villa Giusti fra la commissione militare italiana presieduta dal generale Badoglio e quella austriaca presieduta dal generale Weber von Webenau. Dalle 15 di oggi cessano le ostilità su tutti i fronti dell’Austria-Ungheria. Diaz pubblica un emozionante bollettino. La guerra è vinta. L’esercito austro-ungarico è annientato. Lavoro tutta la mattina per regolare gli invii nei paesi redenti ed anche in quelli ancora irredenti. Preparo treni di derrate anche per l’Austria. Mi pare buona politica salvarla dalla fame e dai disordini atroci che ne possono seguire. Alle 16 Comitato interministeriale per decidere tutte le provvidenze necessarie pei paesi liberati e redenti. Si lavora in una febbre di entusiasmo. La flotta austriaca ha tentato di consegnarsi al nascente Stato jugoslavo per sottrarsi alla nostra cattura. 5 Novembre. Mi telefonano dal fronte che si calcola di aver fatto quat-trocentomila prigionieri. Devo nutrirli. Devo nutrire, oltre tutta la Venezia, l’Istria, la Dalmazia, la Jugoslavia, l’Albania. Secondo un rapido calcolo devo provvedere a una nuova popolazione affamata di sette milioni di persone. Mobilito tutte le mie risorse. Da Genova, ove si lavora giorno e notte a caricare migliaia di vagoni, partono treni su treni di vettovaglie. Quale fortuna di avere accumulato cosi abbondanti riserve in vista del progettato colpo del ribasso! Ho ricevuto il sindaco di Milano, on. Caldara, coll’ing. Odoardo De Marchi, per discutere la loro richiesta d’indipendenza dal consorzio granario, che rifiuto; e per la questione della carne e del latte. Metto a disposizione di