264 Discussione alla commissione economica [8.11,19] l’aumento dei salari dovrà elevarsi anche il tenore di vita. Cosi il ristabilimento di un normale regime economico è per l’Italia questione di vita o di morte. « Bisogna ristabilire il regime economico dell’Italia tenendo presenti due punti : l’equilibrio della bilancia fra importazioni e esportazioni, e la capacità di contribuzione. Durante la guerra l’Italia ha speso ogni anno sei volte tanto delle somme che le entravano in pagamento delle sue esportazioni all’estero; le sue importazioni sono state cioè sei volte maggiori delle sue esportazioni; e questo enorme squilibrio continua ancora, perché la guerra ha ridotto quasi al nulla le sue esportazioni industriali, dapprima fiorenti. « L’Italia guarda all’avvenire con la più grande ansietà. « D’altra parte la capacità di contribuzione è cosi piccola, da rendere indispensabile ridurre il peso delle imposte e aumentare il patrimonio del paese, il suo guadagno giornaliero, i suoi utili totali. L’Italia ha dunque assoluta necessità di regolare il periodo di transizione e di stabilire una politica economica preliminare, perché non vuol essere economicamente serva in compenso di aver dato tutte le sue energie e tutta la sua fortuna per la causa degli Alleati. Non soltanto il Nord-Est dell’Italia è da considerare paese devastato, perché fu materialmente devastato dal nemico. L’Italia intera deve considerarsi un paese economicamente devastato. Essa è pronta a continuare la lotta per la sua ripresa economica; ma gli Alleati, molto più ricchi di lei, hanno il dovere di venirle in aiuto. » In seguito a questa mia dichiarazione, si è acceso un vivace dibattito. Baruch dichiara che l’attuale commissione è incaricata di stabilire un programma, e che la discussione sull’argomento sollevato da Crespi dovrà essere svolta davanti alla futura commissione economica, la cui competenza ed il cui programma devono ora essere stabiliti. Llewellyn Smith accetta la proposta Crespi e propone che il testo del programma stabilisca che la ricostruzione debba estendersi ai paesi devastati senza essere li-