632 Decisioni per la Transcaucasia [6.VI.19] 6 Giugno. Stamane alle gr/2 si è riunita la delegazione per continuare la discussione con Diaz, Caviglia e Gabba circa l’occupazione della Transcaucasia. Siamo perplessi per la domanda che si fa ognuno di noi: « Perché gli inglesi si ritirano da un punto strategico-commerciale di cosi grande importanza? » Si risponde: perché non hanno uomini sufficienti a presidiarlo e perché desiderano si faccia barriera contro i bolscevichi del sud-est, mentre gli eserciti bianchi, sostenuti dai rifornimenti alleati, li attaccheranno da altre direzioni. Orlando ha avuto mano libera dai suoi colleghi del Consiglio Supremo. È un importante successo. Dopo due ore di discussione si delibera l’azione rapida e a fondo. Caviglia tornerà subito a Roma con Gabba, ed organizzerà una prima spedizione di 40.000 uomini, alla quale potranno seguire altre, in modo da portare gli effettivi italiani in Transcaucasia a 100.000 uomini. La spedizione avverrà nella più assoluta segretezza. Nessuna notizia deve trapelare ai giornali. A sbarchi avvenuti si proclamerà la grande azione italiana. Sono a colazione da Thomas Lamont al Crillon, e si discute del piano di crediti per l’Europa, che oggi presenteremo al Consiglio Supremo dei Quattro. Ed alle 16 siamo a tale scopo in casa di Wilson. Lamont fa un’esposizione di massima favorevole ai prestiti delle Nazioni ricche alle più bisognose e fissa le garanzie. Ma i Big Four rinviano la questione a miglior momento. Oggi sono troppo affaccendati per il trattato con l’Austria e per la risposta alla delegazione tedesca. Ci ritroviamo noi, esperti tecnici, presso Loucheur; sono presenti Lord Cunliffe e Lord Sumner, oltre a Lamont, e continuiamo l’esame degli articoli per le riparazioni. Ho iniziato con Nogara lo studio delle domande che si possono fare per concessioni in Oriente e per la penetrazione commerciale nei Balcani.