[io.in.i9] Le piccole Potenze contro i Dieci 341 Si prende atto delle decisioni del Consiglio dei Dieci circa il vettovagliamento della Germania, e della nomina dell’ammiraglio britannico Wemyss a principale rappresentante delle potenze alleate ed associate, con pieni poteri per le trattative da iniziare a Bruxelles. Si delibera di riaprire il Reno al commercio, e di aiutare finanziaria-mente la Bulgaria. Si trattano anche problemi di organizzazione interna del Consiglio per rendere la sua azione più pronta ed efficace. Oggi il Consiglio dei Dieci ha scelto le Potenze con interessi limitati che dovranno permanentemente far parte della commissione finanziaria (Belgio, Grecia, Polonia, Romania, Cecoslovacchia e Serbia) e della commissione economica (Belgio, Brasile, Cina, Polonia, Portogallo, Romania e Serbia). La riunione delle piccole Potenze, per fare un fanciullesco dispetto ai Big Ten, aveva indicato dieci delegati per ciascuna commissione, appartenenti agli Stati sudamericani che non hanno partecipato effettivamente alla guerra. Poi il Consiglio Supremo ha riveduto le condizioni di pace militare, navale ed aerea con la Germania, in base a un rapporto presentato dal maresciallo Foch, ed ha ridotto gli effettivi totali dell’esercito tedesco a centomila uomini. Ha rincrudito tutte le clausole, credo come risposta ai tentativi di resistenza e anche di ribellione del Governo del Reich. Lloyd George è stato oggi particolarmente ostile ai tedeschi. Si discute molto sull’unione dell’Austria alla Germania. Una parte della nostra stampa e particolarmente il Corriere della Sera si dimostra favorevole. A me pare che su problemi cosi gravi il Governo di Roma dovrebbe invitare 1 giornali a maggiore cautela, onde non si rinnovi lo spettacolo di diverse tendenze in Italia di fronte a problemi internazionali di cui soltanto il Governo può valutare gli elementi e la portata.