c GLI ACCORDI DI RAPALLO (*) I. TRATTATO DI RAPALLO (12 novembre 1920) Il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, desiderando stabilire tra di loro un regime di sincera amicizia e cordiali rapporti per il bene comune dei due popoli; Il Regno d’Italia riconoscendo nella costituzione dello Stato vicino il raggiungimento di uno dei più alti fini della guerra da esso sostenuta; Sua Maestà il Re d’Italia ba nominato suoi Plenipon-ziari: il cavaliere Giovanni Giolito, Presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell’interno; il conte Carlo Sforza, ministro degli affari esteri; il prof. Ivanoe Bonomi, ministro della guerra; e Sua Maestà il Re dei Serbi, Croati e Sloveni ba nominato suoi Plenipontenziari : (*) Dopo il fallimento delle trattative in sede di Conferenza, sulla base della memoria italiana, segui un lungo periodo di ricerca di un compromesso. Di tali progetti abbiamo una documentazione frammentaria. Le trattative dirette, annunziate ufficialmente nel convegno di San Remo (aprile 1920), iniziate dall’on. Scialoja a Pallanza (11 maggio) e sospese in seguito alla sopraggiunta crisi ministeriale, furono riprese e condotte a termine a Rapallo (8-12 novembre 1920) con la stipulazione del tr. di Rapallo, della conv. antiabsburgica ed uno scambio di note suH’approvvigionamento idrico di Fiume. Il tr. di Rapallo fu ratificato dalla Jugoslavia il 20 novembre. Contemporaneamente veniva discusso ed approvato dal Parlamento italiano ed approvato con L. 19 novembre 1920 n. 1178. Una completa raccolta dei documenti sulle trattative adriatiche manca. Ufficialmente il Governo Italiano ha diramato 13 documenti a mezzo della Stefani il 2 marzo 1920 ed ha pubblicato i documenti sui negoziati diretti di Pallanza e Rapallo. (Pei primi cfr. l’appendice di I