[4-x.i8] Discorso di Orlando alla Camera 177 Saint-Quentin, luogo infausto per le armate inglesi, è stata abbandonata dai tedeschi. È entrata in azione la nuova armata Berthelot e il contingente italiano ne forma l’ala sinistra. Lo sviluppo dell’avanzata alleata, considerate le sinuosità del fronte, raggiunse l’estensione di 350 chilometri. Dalle Fiandre alla Mosa l’offensiva non ha quasi più soluzioni di continuità. Sono venti nazionalità alle prese e la resistenza germanica è tuttavia fermissima sulle linee di ri-piegamento. La lotta è terribilmente logoratrice per entrambe le parti. Le città bruciano e crollano, ogni traccia di abitati e di colture è distrutta in regioni fertilissime, sottoposte a quattro anni di continui bombardamenti e ancor oggi bersagliate da infiniti attacchi e contrattacchi feroci, da ininterrotte valanghe di proiettili. I tedeschi tengono ancora il formidabile, famoso bastione dello Chemin des Dames e davanti ad esso sono gli italiani, al posto d’onore. 4 Ottobre. A Parigi. M’incontro all’Hótel Meurice col commissario generale delle armi e munizioni, ing. Cesare Nava, e gli riferisco sulle assegnazioni di navi ottenute pel suo dicastero. Lo presento ài miei amici americani del Trans-port Council. Ho lunghi colloqui col ministro francese dell’agricoltura e dell’alimentazione Boret e con l’ambasciatore Bonin Longare per i rifornimenti alle truppe italiane in Francia e pel coordinamento degli approvvigionamenti nei porti mediterranei. Ieri si è aperta la Camera dei deputati in Roma e Orlando vi ha pronunciato un grande discorso, esponendo i successi dell’Intesa, la magnifica resistenza del popolo italiano, l’opera delle donne che hanno sostituito gli uomini in ogni genere di lavoro, le grosse questioni degli approvvigionamenti e del caro viveri, del cambio e delle entrate