C27.V.I9] Conflitto austro-sloveno 605 27 Maggio. Scendo da Orlando e trovandolo solo gli espongo il modus procedendi discusso ieri con Tardieu. Egli lo approva e mi raccomanda il più stretto segreto. Alle undici sono in casa di Wilson. I Quattro si occupano del conflitto fra polacchi ed ucraini, come ieri sera tardi si sono occupati del conflitto tra austriaci e sloveni. Questi ultimi le hanno pigliate sode. I Quattro devono imporre un armistizio. Fissano poi la data del 30 corrente per la presentazione agli austriaci delle condizioni di pace. Sarà ima presentazione incompleta; tuttavia le frontiere fra l’Austria e l’Italia vi saranno definite; e nei tre prossimi giorni si risolveranno tutte le questioni più importanti anche per gli altri Stati confinanti. Si riserva ad un’ulteriore comunicazione la fissazione delle forze militari, delle riparazioni e dei debiti. E finalmente s’incomincia una lunga discussione con noi, periti finanziari: Davis, Lamont, Smith, - Loucheur, Ser-gent, Lyon, Cheysson, Lord Sumner, Lord Cunliffe, Key-nes, Falk, Piel, Siefmann, Sutten, Crespi e Jung; per tutti prende la parola Thomas Lamont. Egli riferisce sulle riunioni avvenute coi rappresentanti degli Stati che si formano nei territori già austro-ungarici o che si annettono parte di questi, e conclude proponendo una soluzione suggerita dal ministro ceco-slovacco Benes. Gli Stati pagherebbero un contributo per le spese di guerra sostenute per la loro liberazione, ma non a titolo di riparazioni. Tutti si manifestano favorevoli a tale soluzione; poi si votano le clausole finanziarie. A questo proposito Loucheur solleva una questione che c’interessa molto da vicino. Ed è quella della Siidbahn, ossia della compagnia privata delle ferrovie meridionali austriache. Questa compagnia, formata prima della proclamazione del Regno d’Italia, ha costruito ed esercito tutte le ferrc-