[23-H-I9] Disordini in Baviera e in Ungheria 301 Alle 17,30 vado dal maresciallo Foch per discutere questioni riguardanti i nuovi patti di armistizio coll’Austria. L’assassinio di Eisner, presidente del Consiglio dei ministri della Baviera, ha scatenato la rivoluzione a Monaco. Le sedi dei giornali di opposizione sono state saccheggiate. Socialisti maggioritari, socialisti indipendenti e comunisti hanno composto un comitato di azione che a sua volta ha nominato una commissione centrale di undici membri nella quale dovrebbe risiedere tutto il potere. Il consiglio dei soldati, degli operai e dei contadini, riunito al teatro tedesco, ha proclamato la Repubblica bavarese dei consigli. Anche Augusta è in preda ai disordini. Il ministro bavarese Auer è stato gravemente ferito mentre esprimeva alla Dieta di Monaco il suo raccapriccio per l’assassinio di Eisner. Nella Dieta sono stati scambiati diversi colpi di fuoco, con morti e feriti. La Germania si trova di nuovo di fronte alla rivoluzione. Anche a Budapest ebbero ieri luogo gravi disordini. Un numeroso corteo di combattenti, capitanati da Bela Kun, un reduce dalla prigionia in Russia, e da ex prigionieri diventati bolscevichi, ha attaccato la sede del giornale socialista ed ha provocato una vera battaglia con la polizia e con le truppe socialiste nel centro della città. 23 Febbraio. È domenica, ma, come al solito, nessuno può riposare, tanto più che in seguito alla sollecitazione del Gran Consiglio devo chiamare tutti i miei collaboratori e discutere con essi tutte le questioni in sospeso, tracciando per ciascuno gli indirizzi da seguire. Ho importanti colloqui col commissario finanziario della Banca d’Italia, comm. Brofferio, e col comm. Lucciolìi, direttore generale delle dogane al nostro ministero delle finanze, che fa parte della commissione economica.