[14.11.19] Partenza di Orlando e di Wilson 283 gli applausi generali, evocando la memoria dei Caduti per la libertà dei popoli, ai quali non si potrebbe elevare più degno monumento dell’atto che oggi compiono i popoli qui convenuti. « Questo documento di libertà e di vita è generato dal dolore ed afferma una redenzione santificata dal sacrificio ». Seguono l’on. Bourgeois, il ministro inglese del lavoro Barnes, Venizelos ed infine Lawrence, parlando in perfetto francese a nome dell’emiro Feisal, che gli siede vicino con portamento jeratico. Ed ha tono jeratico anche il discorso di questo inglese trasformato in arabo, ma fa riserve precise sulla possibilità che interi popoli siano sottoposti a mandato senza il loro consenso, o siano divisi fra mandati diversi. Parla infine Hughes, primo ministro d’Australia. L’impressione generale per questo grande fatto storico, che ricorda la proclamazione della Santa Alleanza, essa pure costituita a Parigi, or fa un secolo circa, ed essa pure ispirata ai nobilissimi idealismi di pace giusta ed eterna fra i popoli e di abolizione della guerra, è profonda in tutti i convenuti; ma non mancano i critici e gli scettici. La natura umana non si muta, né per decreti di principi, né per leggi internazionali. Noi italiani siamo lieti che il nostro capo politico, che Scialoja e tutta la nostra delegazione abbiano concorso con proposte pratiche ed assai apprezzate, alla realizzazione del progetto che oggi è presentato al mondo; ma siamo troppo realisti per accettarlo con cieca fiducia. I rappresentanti dei popoli nella Lega delle Nazioni vorranno essere giudici anche quando saranno parti interessate, e noi non possiamo concepire un tribunale composto di giudici che sono parti ad un tempo. La seduta ha termine alle ore 19. Poco dopo accompagno alla Gare de Lyon l’onorevole Orlando che parte per Roma, mentre i ministri francesi accompagnano alla Gare de St. Lazare Wilson che ritorna per breve tempo in America.