[6.iii.ig] Consiglio Supremo economico 323 suade. Io sono esterrefatto per l’ignoranza geografica degli americani, che pretendono essere arbitri della nuova conformazione degli Stati, e termino il colloquio coll’impressione che Hoover sia veramente diventato un nostro deciso avversario dopo essere stato uno dei nostri migliori amici. u Alle i4'/2 riunione del Supremo Consiglio economico, che oggi presiedo, al quale assistono l’on. Chiesa e il dott. Alberto Pirelli. Il Consiglio svolge un ordine del giorno importantissimo. Tratta del commercio dell’Austria coi Paesi neutri e poi affronta la questione se si debba continuare il vettovagliamento della Germania, essendo giunta notizia che le trattative iniziate al riguardo a Spa sono rotte in seguito al rifiuto dei tedeschi di consegnare la flotta mercantile. Ma si decide di attendere i nostri delegati, che sono in viaggio di ritorno a Parigi. Si passa perciò a trattare nuovamente dei rifornimenti all’Italia, che è in grave difficoltà per la mancanza di tonnellaggio, ora che le difficoltà finanziarie sono state risolte. S’inizia una viva discussione intorno ai nostri bisogni e all’impossibilità in cui mi trovo di continuare e magari di rafforzare il regime di costrizione nei consumi alimentari. Io non posso continuare a rifiutare materie prime alle industrie ed a mantenere il Paese, che ha vinto la guerra, in una situazione che ha già provocato le più energiche proteste delle nostre classi lavoratrici, e che diffonde in tutta Italia il più giustificato malumore. Il Consiglio Supremo economico riconosce una volta di più le nostre buone ragioni e delibera di raccomandare al Consiglio interalleato dei trasporti marittimi di favorire l’Italia nelle assegnazioni di tonnellaggio. I francesi, che pure hanno votato a nostro favore, dichiarano che anche la Francia è in condizioni simili all’Italia e pretendono parità di trattamento. Si delibera poi un’attenuazione del blocco delle Nazioni nordiche; si ascolta un rapporto sui lavori della commis-