[i6.iii.j8] Mìe dimissioni 67 sono incagliate al punto che i trasporti degli alimentari non funzionano più. Gol telegramma alla mano vado nell’appartamento di Orlando e gli presento le mie dimissioni. Egli è di umore anche peggiore del mattino, e le accetta con una frase che ritengo offensiva e che disconosce l’opera mia. Divento freddo come ghiaccio e gli dico: « Sta bene. Le mie dimissioni sono definitive. Ti ringrazio della fiducia accordatami, del bene che mi hai sempre dimostrato. Nonostante tutto, te lo ricambierò sempre ». E me ne vado. La sera metto in ordine i miei documenti e preparo le valigie. 16 Marzo. La mattina espongo il mio caso a Bissolati, che se ne dimostra dolentissimo. Poi vado dal ministro dei trasporti e gli faccio consegna di tutti i documenti riguardanti il Consiglio Supremo dei trasporti. Alle 13,55 parto da Londra con Dallolio e con il generale Giardino arrivando alle 24 a Parigi. 17 Marzo. A Parigi preparo con Stobbia una breve lettera di dimissioni. Poi vado a visitare la località di Courneuve presso St. Denis, dove è saltato in aria un deposito di munizioni, contenente un milione di granate. Colà pare che la terra sia stata scossa dal terremoto. Tutte le case in un chilometro di raggio sono rovinate. Proiettili esplosi e non esplosi coprono una vasta zona di terreno. Alle 18,20 parto dalla Gare de Lyon con Orlando, arrivato da Londra, con Gallenga, Dallolio e Giardino. Pranziamo assieme nel treno come se nulla fosse fra noi avvenuto. 18 Marzo. Viaggio ottimo. Mi sono trovato ripetute volte con Orlando, al quale non ho mai dato segno di rammarico per