— 12 - Ire secoli dopo, l’ospizio si cesse ai Minimi di S. Francesco di Paola,, che lo ridussero a convento, cangiando nel 1588 l’oratorio nella chiesa attuale, consecrata nel 1619 col doppio titolo di S. Bartolommeo e di S. Francesco di Paola. Nel 1806 i frati che l’iiflìziavano furono concentrati con quelli di S. Francesco di Verona, ed il loro convento si fece caserma. Ora però si sta rifabbricando ad uso di pubbliche scuole, avendosi barbaramente levato le belle arcate del chiostro, che tuttora rimanevano in piedi. Ospizio di S. Bartolommeo a S. Francesco di Paola. Serviva a ricovero di alcune povere vedove, e fu eretto in sostituzione dell’altro ospizio di cui abbiamo parlato più sopra, fondato dal vescovo Qucrini, e poscia trasformato in convento. Era di ju-spatronato del ramo della famiglia Querini detto dalle Papozze. Pochi anni fa, divenuto cadente, venne soppresso, ed affatto demolito. Chiesa e Convento di S. Domenico. S’innalzarono da alcuni frati Domenicani nel 1317, dietro lascito del doge Marino Zorzi. Ebbero coll’andar degli anni vari ristauri, finché nel 1806 vennero secolarizzali, ed un anno dopo completamente atterrati per formare i Pubblici Giardini. Essi comprendevano quello spazio che oggidì stendesi dall’ ingresso dei Giardini medesimi al Rio di S. Giuseppe. Ma leo da Verona, Palma il Giovane, PAliense, il Malombra, ed altri avevano adornato col proprio pennello la chiesa di S. Domenico, che, eretta in una sola nave, e rinnovata negli ultimi tempi della Repubblica, contava undici altari, il maggiore dei quali spiccava per ricchezza di marmi, e pei quattro angeli che sostenevano il tabernacolo, gettati in bronzo da Bartolommeo Bregantino. Nella sacrestia scorgersi la statua del pontefice Benedetto XIII, che aveva vestito l’abito dei Predicatori, e consumato l’anno d’approvazione nel convento. Nel chiostro di S. Domenico ebbero sepoltura Cassandra Fedele, celebre letterata e poetessa, Girolamo Querini patriarca di Venezia, ed i due dogi Lorenzo e Girolamo Priuli. V' erano pure il deposito di Cesare Alberghetti, giureconsulto di