- 41 - Governo Austriaco, in modo che il Ridotto non prestossi da quel tempo che alle feste di ballo mascherate del carnovale. Scuola dei Fabbri a S. Moisè. La confraternita dei Fabbri-ferrai, antichissima in Venezia, riconosceva per protettori quattro santi, cioè S. Alò (Eligio), S. Liberale, S. Carlo, e S. Giovanni Battista. Abbiamo potuto rilevare che nel piano terreno della loro scuola a S. Moisè eravi il deposito del carbone, ed un’altra stanza ad uso comune; a metà della scala una stanza, tappezzata a cuoi dorati, che serviva peli’elezioni, ed adunanze degli ufficiali; nel piano superiore la sala grande con altare di legno dorato, e pala d’Andrea Vicentino; nel terzo piano poi l’archivio, ed una stanza peli’armi destinate alla funzione del Giovedì Grasso, nella quale i Fabbri, uniti ai Beccai, tagliavano la testa al toro in Piazza di S. Marco. Un’epigrafe, posta in capo alle scale, ricordava pure la concessione, data nel 1676, di ]X)ter quotidianamente uffiziare la scuola. Soppresse le confraternite, questa si fece servire per qualche tempo a ricetto di povere, e poscia, per vari anni, a teatro di Mario* nette. Ora serve ad uso di magazzino privato. antico Palazzo Barozzi a S. Moisè. Sorgeva, secondo le cronache, in parrocchia di S. Moisè, a banda zanca, in boca al Rio Memo, da la parte verso S. Marco, per mezo la Doana. Sembra di certo che queste parole accennino all’odierno Campiello del Tagliapielra. Il palazzo medesimo fu, per ordine pubblico, atterrato nei 1310, avendo questo ramo dei Barozzi preso parte alla congiura Tiepolo-Querina. Palazzo Antico a S. Moisè. Innalzavasi in una corte, situata giù del ponte, a sinistra di chi s’incammina per la nuova Via Ventidue Marzo. Il Selvatico, tanto ne’ suoi Studi sulla Architettura e sulla Scultura in Venezia, quanto nella sua Guida, ci dà incisa la facciata di questo palazzo, di stile 6