- 106 - Palazzo Morosini a S. Geremia in Lista di Spagna. Se ne scorge tuttora la maestosa porta d’ingresso, sopra la quale sono scolpiti, fra gli altri fregi, due angeli che sostengono lo stemma dei Morosini dalla Tressa, sormontato da una palma. Questo palazzo aveva la sua facciata sul Canal Grande, con cortile d’innanzi, chiuso da muraglia, al quale si accedeva per mezzo d’un’arcata. Cosi trovasi effigiato nella raccolta del Gherro colla denominazione di Palazzo Vallaresso , essendoché fino dall’anno 1700 la famiglia Vallaresso lo teneva a pigione dai Foscarini, successi colTandar del tempo nella proprietà ai Morosini. Dice il Gherro che qui abitarono per qualche tempo gli ambasciatori Francesi, ma che nel 1797, occupato lo stabile dal Militare, venne grandemente danneggiato. Esso finalmente andò distrutto, e sopra la sua area si fabbricarono i magazzini che tuttora si veggono. Di questo palazzo parla probabilmente il Gallicciolli, raccontando, sopra la fede delle Memorie d’Alessandro Ceggia, Cancelliere Ducale, che nel 1475 nacquero in Venezia due mostri, il cui ritratto è posto in pietra viva a S. Geremia in cà Morosini. Ne parlò il Martinioni, citando, fra i più notabili palazzi di Venezia, a S. Hieremia quello dei Morosini con bel cortile. E ne parlò il Boschini, trattando delle pitture che esistevano in parrocchia di S. Geremia, colle parole: Vi è poi il palazzo di casa Moro-sina che, dalla parte del Canal Grande, è dipinta tutta dal Pordenone, ma abbagliata dal tempo ; pure vi si vede in aria Pallade, che ferisce con l’hasta alcuni vizii. Convento di S. Giobbe. Nel secolo XV alcuni Minori Osservanti si stabilirono in tino ospizio che, con prossimo oratorio, era stato eretto in Cannaregio dal prete Giovanni Contarmi. Più tardi fabbricarono appresso un convento, ed una chiesa più ampia dedicata a S. Giobbe. Questa rimane aperta tuttora, ma il convento fu quasi del tutto demolito, e la sua area, colla vigna dei Padri, si fece servire ad Orto Botanico, incominciatosi a tracciare nel 1812,