— 38 — vole, riaveva la libertà, imprigionandosi in quella vece 1 autore del di lui arresto. La fabbrica della Libreria, dodici anni dopo la morte del Sansovino, ebbe compimento dallo Scamozzi. Essa dal 1812 la parte del Palazzo Reale. Zecca. Anche della Zecca fu autore il Sansovino nel 1535. Allorquando nel 1872 si cessò di battere moneta in Venezia, questo fabbricato destinossi nei due piani superiori ad uso della Camera di Commercio, e nell’inferiore ad uso di Borsa. Vi si praticò in quell’occasione un generale ristauro col levarsi le grosse ferrate che difendevano le finestre dei due piani superiori anzidetti, e col riaprirsi nel piano inferiore le tre arcale centrali. Palazzo Ducale. Se lo crede fondato nell’ 814, instaurato dopo F incendio del 976, e del 1105, ed ampliato nel 1173. Nel secolo XIV si prese a rifabbricarlo, ed il lavoro continuossi nell’epoche successive, dovendosi tener conto anche dei riattamenti che ebbero luogo dopo altri incendi avvenuti nel 1483, nel 1574, e nel 1577. Vi spesero le loro fatiche i più distinti architetti, quali il Basegio, il Calendario, i Bon, il Rizzo, Pietro Lombardo, il Da Ponte, lo Scarpagnino, il Monopola, ed altri. Serviva un tempo di sede alle principali Magistrature, e di abitazione privata del doge. V’ erano pure le carceri di stato. Dopo la caduta della Repubblica, altre magistrature vi subentrarono, secolarizzandosi in tale circostanza la cappella di S. Nicolò, e la chiesetta, ove ciaschedun giorno il doge, coi Consiglieri e coi Savi del Consiglio, ascoltava la messa celebrata da un cappellano Ducale. Vi si installarono pure la Biblioteca coll’annesso Museo, e più tardi, cioè nel 1838, l’istituto Veneto di Scienze, Lettere, ed Arti. Biblioteca ed Istituto vi rimangono tuttora. Antiche Fabbriche in Terra Nova. Appellavasi Terra Nova quel tratto di terreno ove oggidì si stendono i Giardinetti Reali, forse perchè assodato posteriormente