busti, figlie del celebre Jacopo Tintoretto, che per la loro chiesa ricamarono in seta un palio d’altare, rappresentante la Crocefissione, quale avevaia dipinta il loro genitore nell’albergo della scuola di S. Rocco. Nello stesso convento venne nel secolo XVII monacata a forza quell’Arcangela Tarabotti, che scrisse La Semplicità Ingannala, La Tirannia Paterna, e L Inferno Monacale. Scuola dei Confettieri a S. Anna. Era prossima alla chiesa, sotto il patrocinio di M. V. e, secondo iscrizione che più non esiste, venne qui trasportala da un locale posto di fronte nel 1636. Aveva un quadro di Giuseppe Angeli con Cristo disputante fra i dottori. Chiesa e Convento di S. Gioachino. Elena Marchi, con disposizione testamentaria 28 ottobre 1418 lasciò una casa a Castello perchè vi si raccogliessero terziarie Francescane, a comodo delle quali edificossi in appresso un piccolo oratorio. Esse nel 1727 si ridussero a stato di comunità, ma dopoché, per decreto 18 giugno 1807, furono concentrate colle Terziarie di San Francesco della Vigna, i locali che occuparono soggiacquero a secolarizzazione. Ospitale dei SS. Pietro e Paolo. Fondossi nel secolo XI prima per ricoverare pellegrini, e poscia per curare feriti, ed ammalati. Nel 1330 venne ampliato colle case lasciate da Francesco Avanzo, e nel 1368 sottoposto al juspatronato del doge. Era governato da sei nobili, e sei cittadini. Soppresso nel 1806, si fa servire attualmente, col vicino oratorio, a Patronato per Ragazzi Vagabondi. Convento di S. Francesco di Paola. Bartolommeo Querini I, vescovo di Castello, ordinò nel 1291 , con testamento, che fosse stabilito in queste località un ospizio per poveri, a cui si aggiunse un oratorio dedicato a S. Bartolommeo. Circa